Europea 92 Isernia: un trionof del cuore
Autore: Lega Volley Femminile
3 Luglio 2006

Ore 18:11, una diagonale da posto quattro di Meika Wagner supera abbondantemente le mani protese a muro di Barbara Campanari e termina abbondantemente fuori.
È il 18-16 del terzo parziale, l’inizio della festa in casa Europea 92 per un successo, che vale doppio. Oltre alla qualificazione per il Master finale di Paestum, le isernine si guadagnano il titolo di testa di serie nell’appuntamento che assegnerà lo Kenwood Cup 2006, ossia lo scudetto del tour di beach volley 4×4 organizzato dalla Lega di Pallavolo Serie A femminile.
E pensare che, appena conclusa la tappa di Fano, alcuni dirigenti pentri avevano affermato (non è dato sapere se tra il serio o lo speranzoso): «In Sicilia andremo a vincere».
Così ora il sodalizio di Via Veneziale può festeggiare a gran voce un’affermazione che – parole e musica del trainer materano delle europee, Francesco Montemurro – «piano piano, partita dopo partita, senza particolari pressioni ci siamo costruiti».
Anche perché «il beach – prosegue il condottiero lucano – così giocato è disciplina particolare, in cui basta poco per far pendere le sorti di un confronto da un lato all’altro del poco».
A volte, anche un soffio di vento (la partita è stata spezzata, in alcuni momenti, da un vento fastidioso, che spirava su una buona metà del campo).
E se a tutto ciò si unisce un po’ di tensione nervosa (al termine la Scavolini si è rifugiata costantemente sulla Wagner) su un fronte ed una super Campanari sull’altro (la centrale frusinate farà suo il premio Green Vision, quale miglior realizzatrice della kermesse, con 38 punti complessivi), ecco servita sul piatto la migliore fotografia di una domenica di sole per i colori blu-fucsia. Il tutto davanti alle ribalta satellitare delle telecamere di Rai Sport, sempre due set su tre con i primi due parziali, però, a ventuno ed il terzo a quindici o, in caso di parità, ai vantaggi.
LA CRONACA – Che qualcosa di positivo le europee lo possano produrre lo si capisce sin da subito. I primi due punti della contesa sono di marca isernina. Genangeli è ben presente, Campanari picchia con costanza. Di là Barbieri prova ad alternare il gioco, oltre che su Wagner, anche su Ronconi, inizialmente ben controllata, però, a muro da Genangeli.
Un break firmato Campanari dà il 3 Isernia (8-5). Guidi prova a spezzare l’inerzia ricorrendo al time-out. Ma l’Europea 92 c’è e risponde presente. Con Stanga pungente al servizio e lucida in ricostruzione. Con Banchieri “donna ovunque” dietro e capace di rispondere presente quando chiamata in causa in prima linea. Con Genangeli le cui combinazioni per vie centrale mettono in ambasce una difesa, quella delle colibrì, troppo sui nove metri.
Anche perché Isernia vola (15-10, poi 19-13) e sulle ali dell’entusiasmo fa suo il parziale a 15.
Tutto finito? Per nulla. Guidi prova a convincere le sue che ci sono ancora spiragli. Wagner trascina le sue e le isernine che subiscono un parziale d’avvio pesante (6-2), lasciano campo libero alle marchigiane. Pesaro va pure sul 8 (ace di Ronconi per il 18-10) e chiude con Wagner (mvp della manifestazione) 21-14. Nel frattempo per dar respiro a Genangeli era entrata Barbara Azzolina, peraltro ben disimpegnatasi.
A quel punto, a decidere tutto è il “tie-break”. L’avvio è equilibrato. Poi sul 5 pari Pesaro prende un break di due lunghezze che si porta pure al cambio di campo (8-6). Isernia rientra a meno uno in due circostanze successive, ma le europee vanificano i bei recuperi, non sfruttando a dovere i contrattacchi. Pesaro non lascia cadere nulla e va sul 13-11. Qui, però, si materializza il piccolo gande miracolo isernino. Campanari ed un errore di Ronconi firmano il 13 pari. Stanga con un ace regala il primo match point ad Isernia. Wagner ne annulla ben tre. Campanari risponde da par suo e quando la stessa yankee sparacchia fuori l’ultimo pallone, per il Molise pallavolistico si apre un successo dal sapore speciale.
IL MONTEMURRO PENSIERO – Un raggiante Montemurro ha così commentato il successo: «Un trionfo del cuore, quello di tutte le ragazze che hanno combattuto assieme per un unico obiettivo».

 

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