Europea 92 Isernia: vinta la prima sfida salvezza
Autore: Lega Volley Femminile
19 Dicembre 2005

L’Europea 92 fa sua la prima sfida salvezza di una serie di due confronti al fulmicotone.
Palazzini e socie, nonostante una serata non al meglio, hanno ragione delle avversarie di giornata, supplendo col cuore e con “mano calda” Sokolova (sempre  più bomber dell’A2 con altre 32 perle di una felicissima collezione) ad alcune aporie nel gioco di squadra.
Per le isernine, reduci da una settimana difficilissima sotto il profilo degli allenamenti, una prova, comunque, di carattere.
In particolare, davvero stoiche sono state la palleggiatrice Elisa Zamponi (che, nonostante una vistosa fasciatura, ha comunque voluto forzare la battuta esibendosi costantemente al salto e mettendo in notevole difficoltà la ricezione isolana), il libero Simona Catalano (in campo, nonostante una stecca al dito) ed il martello Stefania Sansonna (utilizzata da Montemurro, dapprima, come cambio in seconda linea per Mäser durante i finali dei primi tre set e, quindi, stabilmente in corso di quarto parziale).
Note di merito anche per la stessa tedesca ex di turno, a lungo spina nel fianco delle ospiti, e per le centrali Giulia Genangeli, come sempre fastidiosa mosca tse-tse al servizio, e Ylenia Vanni.
LA CRONACA – Tensione. Tanta. Da tagliare a fette.
È questa l’atmosfera che si respira nel Palasport di Via Giovanni XXIII all’avvio delle ostilità. Sia Isernia che Aragona non riescono a far decollare il gioco, che molto spesso finisce per essere scontato e lento.
In questo clima “alla melassa” ad approfittarne è il sestetto siculo che, in occasione di entrambe le soste tecniche, comanda di tre le ostilità. Intorno ad una Zanolla efficace in parallela e ad una Mäser abile sulla diagonale stretta le “europee” si mantengono in linea di galleggiamento.
Montemurro prova a spronare le sue a caricare ancora e così, intorno alla mitraglia di Montana, le pentre fanno loro il primo parziale.
Il trainer lucano, durante i tre minuti d’intervallo, si fa sentire, perché non soddisfatto di un parziale acquisito così in apnea.
Isernia, infatti, rientra sul mondoflex più grintosa. Il muro diventa asfissiante, la difesa mette il lucchetto ad ogni iniziativa siciliana. Aragona s’imbarca e gli undici punti di scarto con cui si chiude il parziale, frutto anche di un leggero rilassamento finale delle molisane, sono il perfetto biglietto da visita di un divario evidente.
2-0 e tutti a casa? Nemmeno per sogno. Le isernine principiano il terzo set un po’ deconcentrate ed Aragona pare approfittarne. Un controbreak combinato dai turni al servizio di Zamponi, Sokolova e Genangeli riporta l’Isernia a 3 (16-13).
L’Europea 92 ha anche due palle match, ma qui vien fuori il carattere di Alessandra Casoli che ricaccia l’intento delle molisane ed allunga la contesa.
Le ragazze di casa appaiono come in bambola (e a pagarne le conseguenze è Mäser) e subiscono un parziale di 3-0 in avvio di quarto set, che si portano avanti sino al quindicesimo punto.
Montemurro, nel frattempo, ha fatto entrare Sansonna per Mäser. Così le isernine provano a bilanciare meglio una ricezione nel frattempo diventata troppo fragile.
Di là Casoli prende a spegnersi, Costa non è un fulmine e Boteva troppo discontinua. Gotte capisce troppo tardi che deve fidarsi maggiormente dei suoi centri.
Di qua Zamponi ha un ordine perentorio. Sokolova über alles. E, quando la bulgara è in seconda linea, per l’ex Giulianova c’è anche la licenza di uccidere di secondo tocco o a muro.
L’Isernia prende così quel break, la cui chiusura tocca alla stessa super Vania, ancora una volta indiscussa mvp del match.
Ultima notazione, infine, per l’arbitraggio. Spiace dirlo, ma sia Perdisci che Fagiolino (in particolare il fischietto sardo) non sono sembrati nella loro migliore serata, finendo contestati, per le loro decisioni, svariate volte, da ambo le parti.
ORA CORRIDONIA – Nemmeno il tempo di festeggiare il successo sull’Aragona, che per le europee arriva un nuovo confronto delicato, stavolta nelle Marche, in casa della Pema Corplast Corridonia.

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