Lunga intervista del Presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile, Mauro Fabris, a Il Bollettino. Tanti gli argomenti trattati, dallo stato del movimento alla crescita degli ultimi anni.
«A livello di club, direi che siamo messi molto bene. Ci troviamo in una fase di grande assestamento e di consolidamento, a un livello mai toccato negli anni precedenti. Lo dico innanzitutto dal punto di vista dei risultati sportivi: i nostri club nell’ultima stagione hanno vinto tutte e 3 le competizioni europee e hanno fornito tutte le atlete che hanno vinto l’oro olimpico a Parigi. Non è scontato, perché in passato la Nazionale italiana prendeva atlete da svariate parti del Mondo. Pensiamo per esempio alle Olimpiadi di Londra del 2012: metà delle atlete in squadra giocava all’estero, perché il campionato italiano non era appetibile. Non c’era né una situazione economica né sportiva tale da poter attirare le nostre campionesse».
D: Sembrano risultati di cui andare fieri
R:«Certo, questo significa che il nostro campionato, come già accertato, è il più bello del Mondo. Sia dal punto di vista della sua appetibilità sia da quello agonistico, economico-organizzativo e societario, ha la capacità di muoversi a livello internazionale. Siamo stabilmente ai vertici del ranking europeo e mondiale. Lo certifica il triplete di quest’anno, che ne ripete un altro di tre anni fa. E in generale, almeno una o due competizioni europee negli ultimi 10 anni la abbiamo sempre vinta».
D: Ci sono conseguenze anche a livello di pubblico?
R:«Questo ovviamente si accompagna a una crescita continua a livello di seguito, di fan, di essere protagonisti sui social. Siamo la prima lega per follower sui social dopo il calcio di Serie A e di Serie B, la prima lega indoor davanti al basket. Siamo arrivati ad oltre 645.000 seguaci, con una crescita continuativa del 10-15% annuo. La medaglia olimpica è sicuramente il frutto, come sottolineato sia dal coach Velasco sia dalla Federazione, di questo lavoro che siamo stati capaci di mettere in piedi a livello di club».
D:Quali fattori hanno portato alla crescita del movimento?
R:«La nostra Lega è cresciuta perché abbiamo messo in atto un’attività mirata. Da tempo utilizziamo, per esempio, advisor esterni per l’organizzazione degli eventi, per la gestione dei campionati intesi come sponsor e per la visibilità. Siamo stati i primi in questo settore: 15 anni fa non c’erano capacità economiche per sostenere un’attività del genere. Abbiamo costruito un percorso vincente che non è per nulla casuale e non si ferma certo all’oro olimpico. Tutto il contrario. Per costruire una visibilità propria, ad esempio, la Lega scelse a suo tempo di adottare il Tappeto Rosa. Abbiamo intuito che fosse necessario dare una propria riconoscibilità a una pallavolo che a quel tempo era conosciuta in Italia solo per il maschile. Un altro esempio eloquente: abbiamo dato vita alla prima TV OTT (Over The Top, ndr), con la gestione degli abbonamenti in totale autonomia. Questo ha dato modo ai fan, già 10 anni fa, di poter seguire tutte le partite di Serie A1 e A2 in diretta, in un periodo storico in cui pochi pensavano ce ne fosse la possibilità».
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