Fabris: ‘Champions League: Bergamo ha ragione, la CEV deve rispettare il volley femminile italiano’
Autore: Lega Volley Femminile
12 Maggio 2009

In merito alla comunicazione inviata alla Fipav con cui la Foppapedretti Bergamo, società detentrice della Champions League, rinuncia alla partecipazione alla CEV European Champions League 2009/10, il Presidente di Lega Pallavolo Serie A Femminile, l’On. Mauro Fabris ha dichiarato: “Nel prendere atto dell’intenzione di rinunciare a prendere a parte alla prossima edizione della Champions League da parte del Volley Bergamo non posso che comprenderne fino in fondo le ragioni, tanto che anche nell’ultimo incontro avuto venerdì scorso con la Fipav ho evidenziato come sia necessario modificare le attuali norme che penalizzano i club italiani nelle competizioni continentali. Se a questo uniamo anche l’intenzione comunicata da parte della Monte Schiavo Banca Marche Jesi che, pur vincitrice della Challenge Cup in questa stagione, ha reso noto di non voler partecipare all’edizione 2009/10 della manifestazione, possiamo ben capire le difficoltà delle società italiane collegate alla partecipazione alle Coppe Europee.
Speriamo che la CEV comprenda come sia necessario introdurre delle regole diverse per le competizioni continentali che tengano conto della qualità delle squadre partecipanti e dunque della necessità di non costringere i migliori club a lunghi e dispendiosi gironi di qualificazione alla fase finale, tanto più dannosi in periodi come questo in cui è necessario dosare l’uso delle risorse economiche a disposizione delle diverse società.
Come Lega Pallavolo Serie A Femminile continueremo perciò ad insistere con la nostra Federazione affinchè faccia sentire la voce dei club italiani i quali, va ricordato, hanno vinto in questa stagione tutte e tre le competizioni europee (Foppapedretti Bergamo l’Indesit European Champions League, Asystel Novara la CEV Cup e Monte Schiavo Banca Marche Jesi la Challenge Cup) le cui Final Four, peraltro, sono state tutte organizzate in Italia dalle nostre società, il che dimostra non solo l’eccellenza sportiva del movimento italiano, ma anche la qualità organizzativa e societaria dei nostri club”.

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