Dopo la sconfitta subita nel derby contro Novara, è un Alberto Salomoni preoccupato quello che si presenta in sala stampa.
“Nel derby si è vista la nostra difficoltà nel buttare giù la palla. Ho inserito titolare la Aleksovska per sorprendere Novara e per poter sfruttare maggiormente il primo tempo di Busso. Abbiamo giocato molto bene il primo set, e se lo avessimo vinto sarebbe cambiata la partita. Anche nei parziali successivi abbiamo giocato con concretezza e intensità, ma la palla non è andata a terra. Peccato, perché le ragazze ci mettono impegno, ma ci manca quell’input che ci farebbe vincere ai vantaggi”.
“Non me la sento comunque di condannare la squadra – prosegue il tecnico – perché ci prova sempre, anzi, in certe situazioni ha fatto vedere una buona pallavolo. Se guardiamo i dati, abbiamo fatto più punti a muro dell’Asystel, ma loro hanno chiuso con il 54% di efficacia in attacco e noi con il 36%. Alla fine vince chi tira più forte. Abbiamo recuperato più palloni in difesa dei precedenti incontri, murato bene, battuto tatticamente e creato tanto gioco, ma non riusciamo a concretizzarlo.
Stiamo imparando a gestire certe situazioni, come ridurre il numero di errori, e la squadra gioca anche meglio della scorsa stagione, ma ci manca una mano pesante, anche se lo sapevamo dall’inizio della stagione”.
Con la vittoria di Vicenza arriva anche l’ultimo posto in classifica solitario. Salomoni invita a guardare avanti senza fare drammi.
“Non dobbiamo badare alla classifica, altrimenti non usciamo più da questa situazione. La graduatoria non è veritiera, ce lo dicono tutti. Prima cerchiamo di risolvere i nostri problemi, poi la guarderemo. Era più difficile digerire la sconfitta di domenica a Cesena rispetto a quella con Novara. Domenica andremo a Conegliano per cercare di vincere: solo a fine stagione giudicheremo se siamo davvero da serie A1. Per adesso restiamo tranquilli e cerchiamo di lavorare con serenità per trovare quei punti che ci mancano”.
Dopo Salomoni è toccato a Sanja Popovic gettare acqua sul fuoco, raccontando come ha vissuto questo primo derby sulla sponda chierese.
“Mi ha dato una strana sensazione vedere dall’altra parte della rete durante il riscaldamento le mie ex compagne: è stato come ritrovarmi a giocare contro mia sorella. Una mia battuta nel primo set poteva farci vincere il primo set? Paola (Cardullo, ndr) è stata brava a riceverla, ma non ho mirato lei, perché conosco il suo valore: ho chiuso gli occhi e ho tirato il servizio, e la palla ha preso un effetto particolare. Se avessimo vinto il primo set avremmo anche potuto portare via un punto”.
Poi ha concluso: ” Io sono una persona positiva: se continuiamo ad allenarci intensamente, confidando anche in un aiuto dall’alto, prima o poi i risultati arriveranno”.