“Le difficoltà economiche del nostro club sono ormai note a tutti da tempo. Siamo arrivati ora alla chiusura della trattativa per la cessione del titolo, ma da parte della Lega Volley Femminile finora abbiamo riscontrato solo un atteggiamento ostile che va contro gli interessi delle atlete e a vantaggio esclusiva di una sola situazione”: il presidente della Florens Castellana Grotte, Giannantonio Netti, commenta così le risultanze dell’incontro, tenutosi a inizio settimana presso gli uffici della Lega Volley Femminile, nel quale il movimento pallavolistico in rosa avrebbe analizzato la situazione del passaggio del titolo di serie A1 da Castellana a Piacenza.
“I vertici della Lega avrebbero potuto agevolare l’operazione derogando una norma presente nell’attuale regolamento di ammissione ai campionati – ha continuato Netti – Questo atteggiamento avrebbe avvantaggiato le atlete tesserate con la Florens nella stagione appena conclusa, permettendo così alle vere protagoniste del nostro movimento sportivo di ottenere dei riscontri diretti dal punto di vista economico.
Invece si è deciso di percorrere una strada che, con una deroga altrettanto borderline, decide di avvantaggiare una sola società più che le giocatrici”.
“In questi giorni – ha precisato il numero uno del club biancorosso – si tratta di convenire, con l’assenso dei club associati, un principio: se in tali situazioni si vuole concretizzare la tutela dei protagonisti del nostro sport oppure se si vuole concretizzare l’appoggio esclusivo ai club e agli interessi”.
“Qui si discute in definitiva – ha concluso Netti – tra il consentire ad una società, il Castellana Grotte, di cedere il proprio titolo sportivo e girare il ricavato completamente alle atlete o il permettere ad una Lega di aggirare gli ostacoli a netto discapito delle stesse giocatrici. Castellana ha vissuto una stagione sicuramente molto particolare in un panorama che vede altre società nelle stesse situazioni o in condizioni molto simili.
Credo che, a questo punto, si debba guardare prima di tutto alla condizione delle atlete. Deve essere necessariamente questo il principio guida per ogni conseguente operazione della Lega che, in quanto consorzio di club, non può prescindere da quelle lavoratrici che con i loro gesti e con il loro impegno sono determinanti nello sviluppo dell’intero movimento”.