Che cosa hanno in comune sport e solidarietà? Ci sentiamo di dire il cuore… Ecco perché mercoledì i volontari di EOS onlus, l’Associazione che il Volley Bergamo sostiene con il progetto del Calendario “Zapping 2015”, distribuiranno centinaia di palloncini a forma di cuore nella hospital street dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo.
Dalle 10 le atlete della Foppapedretti e i volontari di EOS onlus coloreranno i reparti pediatrici dopo che una conferenza stampa, che vedrà la presenza del Direttore Sanitario del Papa Giovanni XXIII, la dottoressa Laura Chiappa, di don Andrea Pedretti e di tutta la Foppapedretti, avrà illustrato il senso dell’iniziativa e del legame che unisce i valori dello sport e del volontariato.
La conferenza stampa si terrà nell’aula 1 della Direzione generale (ingresso 2, piano 2): un breve incontro durante il quale don Andrea Pedretti e le atlete rossoblù daranno nuova linfa al legame nato tra EOS e Volley Bergamo e proveranno a spiegare quale comune denominatore unisce sport e solidarietà. Al termine della conferenza stampa le stelle rossoblù faranno visita ai reparti pediatrici non prima di aver donato un “cuore” a tutti i visitatori dell’Ospedale Giovanni XXIII.
CHI E’ EOS. Eos onlus nasce da una semplice osservazione: i bambini ricoverati in ospedale hanno bisogno di un papà e di una mamma il più possibile sereni. La serenità dei genitori è un mezzo potente e prezioso di guarigione, e la si ritrova in piccole cose quotidiane che si riflettono direttamente sulla qualità della vita: un pasto che faccia ricordare il sapore di casa, una doccia in tranquillità, un collegamento internet, un buon libro, qualche momento di svago per poter recuperare le energie necessarie ad affrontare la giornata accanto al proprio figlio.
Dove le condizioni lo permettono, EOS onlus cerca di intervenire in maniera anche più tangibile: il biglietto aereo o le spese del taxi, un tablet o un alloggio temporaneo. In ogni caso, il primo obiettivo rimane quello di garantire tranquillità e serenità a uomini e donne – i genitori dei bimbi – messi a dura prova dalla vita.
In pochi anni i volontari di EOS hanno incrociato grandi sofferenze ma altrettanti sorrisi. Si sono emozionati di fronte allo sguardo di Denisa, hanno trattenuto le lacrime guardando Yasmin camminare con l’aiuto di quei tutori che in Siria non avrebbe mai potuto reperire, hanno gioito con Carmen e la sua mamma, hanno sofferto con Erisa e il suo papà, hanno atteso con ansia il trapianto di fegato di Dragan, hanno sorriso con Maryam e il suo volto ritrovato…
Eos onlus è composta da 35 persone di cui la maggior parte giovanissima (sotto i 25 anni): questa è la grande forza di questa Associazione, questa è la sfida che li fa proseguire ogni giorno.