Foppapedretti Bergamo: il Presidente Bonetti precisa in merito alle sue dichiarazioni sul nuovo Palasport di Bergamo
Autore: Lega Volley Femminile
3 Settembre 2009

Una precisazione della Società Volley Bergamo e del suo Presidente Luciano Bonetti si rende necessaria dopo l’uscita di articoli pubblicati dai giornali e dai siti web orobici seguiti alla conferenza stampa di presentazione delle atlete radunatesi lo scorso 1 settembre.

“Quello di martedì è stato un incontro piacevole volto a presentare alcune delle nuove giocatrici che comporranno la rosa 2009/2010 della Foppapedretti Bergamo. Una riunione che nulla voleva avere di polemico” precisa il Presidente Bonetti. Che continua: “Non ho dato dello speculatore a nessuno riferendomi alla città di Bergamo. In generale, ho detto che in Italia può succedere che si faccia speculazione per la realizzazione di grandi opere, ma non ne ho parlato riferendomi a Bergamo.
Non ho nessun conflitto con il Sindaco Tentorio o con la Giunta, come qualche giornale ha voluto insinuare. Si sono appena insediati e credo si debba lasciargli il tempo di lavorare.
Ho detto che lo sport dipende spesso dal calcio, ma la realizzazione del nuovo palazzetto dello sport di Bergamo non può essere condizionata da questo fattore, poiché la nuova struttura è una necessità ormai troppo grande per il Volley Bergamo”.

La Società Volley Bergamo è particolarmente dispiaciuta per la piega data da alcuni organi d’informazione ai commenti fatti dal Presidente Bonetti nel corso del raduno ospitato negli uffici di via Albricci.

Le tematiche trattate nel corso dell’incontro con i giornalisti sono state numerose e di grande attualità: dalla nuova rosa atlete alla politica societaria che apre le porte alle giovani giocatrici italiane. Dalla lotta allo Scudetto alla crisi economica che sta colpendo anche il mondo dello sport. Spiace che sia stato dato ampio spazio soprattutto al tema dell’impianto di gioco e che siano state riportate alcune dichiarazioni in modo non fedele a come erano state fatte, dando in questo modo spazio a errate interpretazioni.

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