Foppapedretti Bergamo: Lavarini parte seconda
Autore: Lega Volley Femminile
9 Agosto 2013

Ecco la seconda parte dell’intervista a Stefano Lavarini. Ricomincia presentandoci le nuove…

“Stufi è una giocatrice che ho conosciuto nelle Nazionali giovanili, ricordo che abbiamo lavorato insieme pur per poco quando lei stava terminando il ciclo nella Juniores. E’ un centrale molto duttile in fase offensiva, con buona esperienza e buona capacità a muro, ma soprattutto è un giocatore di grosso carattere. Ho l’impressione di avere un’atleta che non fa troppa differenza se stiamo giocando sul 3-3 del primo set o sul 24 pari del set finale.

Conosco veramente bene Folie, perché ero presente alle sue prime convocazioni nelle squadre Nazionali giovanili e ne ho seguito il percorso di crescita. E’ un giocatore dal potenziale esagerato e dovremo essere bravi a continuare a incanalarlo nella direzione migliore perché possa esprimersi il più possibile. Sia in attacco che a muro.

Per quanto riguarda Sylla, posso dire che è una giocatrice che sto seguendo da un paio d’anni perché ci ho giocato contro diverse volte nelle squadre giovanili. Sono andato anche a vederla nella Finale Scudetto under 18 vinta da poco. E’ un giocatore che in attacco toglie già il dubbio di poter essere competitiva, di poter scendere in campo a questo livello perché ha un potenziale veramente importante. Dovrà crescere molto, per poter giocare nel ruolo di schiacciatrice, nei fondamentali di seconda linea, perché fisicamente non è un gigante benché sia fortissima e sia dotata di un salto importante. Però è un giocatore che deve probabilmente associare questo potenziale smisurato in attacco, già espresso per certi versi, a una certa completezza e solidità negli altri fondamentali.

Conosco molto bene Melandri, perché l’ho allenata fino all’anno scorso. E’ una giocatrice che secondo me è già in grado di essere competitiva soprattutto a muro, dove credo abbia delle buonissime attitudini. In attacco dovrà anche lei crescere molto per poter stare a questo livello con costanza e da titolare. Si può intravedere in lei una certa duttilità, nel senso che è un giocatore che può cimentarsi in tutte le palle del centrale. Quindi si tratta di allenare con lei tutte le tipologie di attacco che il ruolo di centrale contempla, perché può affrontarle tutte quante. A muro, invece, credo che possa già dire la sua da subito.

Smutna è invece una giovane che purtroppo non conosco molto, ho visto qualche video e mi ha dato l’impressione di avere una certa facilità a far correre la palla. Però faccio fatica per il momento a giudicarla, perché è quella che conosco meno rispetto al gruppo delle nuove arrivate.

Credo che questa campagna acquisti si sia rivolta molto a potenziare le caratteristiche e i fondamentali di cui parlavamo nella prima parte dell’intervista: quelli di punto, battuta, attacco, muro. Molte giocatrici hanno in questo senso grosso potenziale, mentre nei fondamentali di seconda linea, quelli che ci devono dare grosso equilibrio, dovranno crescere molto e dovremo farci sorreggere dalle sicurezze delle confermate Merlo, Blagojevic, Weiss. Le caratteristiche di questi tre giocatori ci danno la possibilità di chiedere loro ancor più sacrificio in seconda linea per cercare di sbilanciarci un po’ di più in fase offensiva.”

Quali obiettivi ti poni per la prossima stagione?
“Penso che l’evoluzione del Campionato italiano di questi anni non dia la possibilità di fare delle grosse considerazioni. Ero molto generico in queste considerazioni l’anno scorso e penso di doverlo essere ancora quest’anno. Personalmente mi pongo il solito obiettivo, cioè fare il meglio che posso per ottenere più che posso. Questa è l’unica cosa che penso di poter pormi come obiettivo. Mi sembra che sia palese che la nostra pallavolo cambi di anno in anno e durante l’anno stesso, quindi penso che sia difficile fare considerazioni più precise.”

Quale sarà la prima cosa che chiederai al gruppo quando vi ritroverete in palestra al completo dopo l’estate?
“Credo che chiederò di cominciare a mettersi in cammino e spingere da subito, perché la vetta che dobbiamo ambire a raggiungere è molto alta e quindi chiederò di dare tutti tutto il possibile per ricreare il miglior ambiente di lavoro, che è quel qualcosa che l’anno scorso da subito per noi ha fatto la differenza. Ho raggiunto la consapevolezza che la qualità dell’ambiente di lavoro è determinante.”

Che cosa ti senti di promettere ai tifosi?
“Mi sento di promettere di dare il massimo e di cercare di continuare a onorare come credo di aver sempre cercato di fare la nostra maglia, la nostra Società e loro e di farli divertire il più possibile.”

E da loro che cosa ti aspetti?
“Da loro non mi aspetto niente, perché per loro non è un lavoro. E quindi non essendo un lavoro mi prendo volentieri tutto quello che vorranno offrirci. Sono un farabutto… Lo dico solo perché so già che ci daranno una spinta veramente incredibile.”

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