Che cosa ci fanno centinaia di cuori rossi nell’hospital street dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo? Venite a scoprirlo, mercoledì alle 10! Quando la Foppapedretti e i volontari di EOS onlus coloreranno Hospital Street e i reparti pediatrici dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII.
A quell’ora, nel corso di una conferenza stampa che vedrà la presenza del Direttore Sanitario del Papa Giovanni XXIII, la dottoressa Laura Chiappa, di don Andrea Pedretti e di tutta la Foppapedretti, i valori dello sport e del volontariato si ritroveranno stretti in un unico abbraccio e voleranno alti, insieme ai palloncini a forma di cuore marchiati Volley Bergamo e EOS che verranno distribuiti a tutti i visitatori.
La conferenza stampa si terrà nell’aula 1 della Direzione generale (ingresso 2, piano 2): un breve incontro durante il quale don Andrea Pedretti illustrerà il significato dell’iniziativa volta a unire sport e volontariato: il legame nato tra EOS e Volley Bergamo in avvio della stagione sportiva è infatti stato l’occasione per trovare il comune denominatore che unisce sport e solidarietà. E di questo si parlerà insieme a tutte le atlete della Foppapedretti che dopo la conferenza stampa faranno visita ai reparti di Pediatria.
CHI E’ EOS. Eos onlus nasce da una semplice osservazione: i bambini ricoverati in ospedale hanno bisogno di un papà e di una mamma il più possibile sereni. La serenità dei genitori è un mezzo potente e prezioso di guarigione, e la si ritrova in piccole cose quotidiane che si riflettono direttamente sulla qualità della vita: un pasto che faccia ricordare il sapore di casa, una doccia in tranquillità, un collegamento internet, un buon libro, qualche momento di svago per poter recuperare le energie necessarie ad affrontare la giornata accanto al proprio figlio.
Dove le condizioni lo permettono, EOS onlus cerca di intervenire in maniera anche più tangibile: il biglietto aereo o le spese del taxi, un tablet o un alloggio temporaneo. In ogni caso, il primo obiettivo rimane quello di garantire tranquillità e serenità a uomini e donne – i genitori dei bimbi – messi a dura prova dalla vita.
In pochi anni i volontari di EOS hanno incrociato grandi sofferenze ma altrettanti sorrisi. Si sono emozionati di fronte allo sguardo di Denisa, hanno trattenuto le lacrime guardando Yasmin camminare con l’aiuto di quei tutori che in Siria non avrebbe mai potuto reperire, hanno gioito con Carmen e la sua mamma, hanno sofferto con Erisa e il suo papà, hanno atteso con ansia il trapianto di fegato di Dragan, hanno sorriso con Maryam e il suo volto ritrovato…
Eos onlus è composta da 35 persone di cui la maggior parte giovanissima (sotto i 25 anni): questa è la grande forza di questa Associazione, questa è la sfida che li fa proseguire ogni giorno.