Nello scenario del PalaNorda, in quella che sentono un po’ come casa loro, le dodici rossoblù della
Foppapedretti Bergamo si sono presentate oggi alla stampa e ai tifosi, a soli tre giorni dal via del Campionato Italiano.
E’ stata la prima occasione per rivedere a Bergamo le neo Campionesse d’Europa con la Nazionale Italiana, Jenny Barazza, Leo Lo Bianco, Paola Croce e Valentina Fiorin, insieme ad Angelina Gruen e Milena Rosner, anche loro reduci dala manifestazione continentale disputata in Belgio e Lussemburgo.
Schierate sul campo da gioco, insieme allo Staff Tecnico al completo, al Vicepresidente Enrica Foppa Pedretti e al Direttore Generale Giovanni Panzetti, hanno dato inizio, con i loro splendidi sorrisi, alla stagione 2007/2008.
Quella di oggi è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione degli obiettivi stagionali “Non facciamo proclami – ha spiegato il Direttore Generale Panzetti – ma vogliamo chiaramente cercare di migliorare la posizione dello scorso campionato. Pur ricordando che siamo Campioni d’Europa in carica”.
Il Vicepresidente del Volley Bergamo, Enrica Foppa Pedretti, ha invece spiegato la scelta di denominare la squadra con un unico Main Sponsor, Foppapedretti: “Si tratta di un’importante novità. Ci presenteremo al via con il nome di Foppapedretti Bergamo: dopo tanti anni, la Foppapedretti spa ritorna a dare il nome alla “sua” Squadra e al “suo” Settore Giovanile.
Un modo per rinsaldare il legame tra l’azienda e la città di Bergamo. Una ragione in più per riportare la nostra Società a identificarsi, non solo con lo Sponsor che porterà sulle proprie maglie, ma anche con la Famiglia che tanto ama questo sport e che tanto ha fatto, negli oltre dieci anni di legame, per contribuire alla crescita della pallavolo in terra orobica”.
Nel corso della conferenza stampa c’è stato anche modo di illustrare la nuova collaborazione tra il Volley Bergamo e “Vivere al Sole”, il progetto della Comunità Emmaus onlus. La Società di via Albricci affiancherà infatti, per l’intera nuova stagione, la campagna benefica che le attività del gruppo di volontari rappresentati oggi da Paolo Meli, Coordinatore Responsabile, portano avanti a sostegno dei bambini sieropositivi.
VIVERE AL SOLE. “Vivere al Sole” rappresenta l’idea che questi bambini desiderino e abbiano il diritto di uscire dall’ombra del pregiudizio, della paura e dell’indifferenza per vivere pienamente la propria infanzia.
“Abbiamo scelto di dare un messaggio forte – ha sottolineato Panzetti – risvegliando l’attenzione su un problema che molti hanno preferito accantonare. E di aprire il nostro raggio d’azione, uscendo dalla città, per portare il nostro sostegno anche nel territorio della provincia di Bergamo”.
“E’ stato un onore per noi essere scelti dalla Foppapedretti Bergamo per portare avanti insieme questo progetto di collaborazione – ha spiegato Paolo Meli, Coordinatore Responsabile di Vivere al Sole – soprattutto perché abbiamo subito capito che insieme avremmo percorso un cammino che ci porterà certamente a qualcosa di costruttivo”.
Il progetto “Vivere al Sole”, nato ufficialmente all’inizio del 1995, è una delle attività promosse dall’Associazione “Comunità Emmaus” (presente nel territorio bergamasco dal 1976, fondata da Don Giuseppe Monticelli, sacerdote diocesano bergamasco, e da un gruppo di giovani volontari) a sostegno delle persone sieropositive e malate di AIDS.
Il problema dei bambini coinvolti da questa malattia si è evidenziato gradualmente sul territorio e, da un’attività che inizialmente riguardava gli adulti, si è passati a progetti più articolati, in relazione alle nuove esigenze emerse, tra cui quella di prestare un’attenzione particolare ai minori. La loro presenza in contesti caratterizzati dal problema dell’AIDS poneva questioni nuove richiedendo risposte diversificate.
“Vivere al Sole” è nato dall’incontro tra gli operatori dell’Associazione, il personale medico e infermieristico degli Ospedali Riuniti di Bergamo ed un gruppo di volontari. Sin dall’inizio, determinante è stato il contributo di alcuni dei familiari e genitori di questi bambini che hanno partecipato in maniera attiva alla ideazione del progetto stesso.
Inizialmente, il servizio era impegnato soprattutto a livello ospedaliero, a causa dei frequenti ricoveri cui diversi bambini erano sottoposti; oggi, le attività si svolgono prevalentemente a domicilio ed ha acquistato sempre maggior peso il lavoro con il gruppo dei bambini attraverso attività educative e di socializzazione.
Il progetto si è quindi sviluppato in due direzioni, da un lato il lavoro e il coinvolgimento dei servizi territoriali per l’area di assistenza educativa a domicilio, dall’altro la proposta di spazi di incontro e percorsi di gruppo a dimensione provinciale.
Uno degli aspetti che sta assumendo sempre maggior significato nell’ambito del progetto riguarda la proposta di momenti educativi di gruppo attraverso laboratori di espressività teatrale e corporea e spazi di confronto proposti ai genitori.
Sono spazi “aperti” perché coinvolgono, per scelta, oltre alla quasi la totalità dei bambini seguiti dal progetto, altri bambini coinvolti da queste attività (figli dei volontari, amici o parenti).
I bambini, attraverso il gioco e la narrazione, possono rivelare le paure e le angosce legate ai propri vissuti, rielaborarle e accettarle con maggiore facilità.
Lo stesso gruppo genitori si apre ad altri adulti -volontari, amici o parenti – attraverso il confronto su tematiche che riguardano non tanto e non solo l’AIDS ma qualsiasi questione educativa e sociale su cui sia utile ed importante confrontarsi.
È un incontro tra la “normalità” e il “disagio”, ricco di implicazioni e potenzialità che si intrecciano e si fondono tra loro: da un lato, le famiglie in difficoltà “conclamata” traggono energia e risorse dall’essere affiancate da famiglie più “stabili”; dall’altro, il “disagio” diventa una provocazione per la così detta “normalità”, inducendo a percorsi di riflessione e di crescita, attraverso un rapporto che diventa autentico scambio e mette inevitabilmente in discussione i confini tra il disagio e la normalità, fino al profondo interrogativo di “dove abiti” stabilmente la normalità.
I destinatari principali del Progetto “Vivere al Sole” sono minori sieropositivi o malati di AIDS e minori che, pur essendo sieronegativi, hanno uno o entrambi i genitori sieropositivi o malati di AIDS.
PRESENTAZIONE CAMPIONATO. Ma gli impegni extrasportivi non sono certo finiti oggi per le rossoblù. Domani mattina, infatti, il tecnico Micelli, le quattro azzurre Lo Bianco, Fiorin, Croce e Barazza, insieme a Francesca Piccinini presenzieranno alla Presentazione del 63° Campionato Italiano Findomestic Volley Cup al Superstudio Più di Milano.
Domani sera sarà la volta di Gujska, Rosner, Poljak, Gruen, Arrighetti e del secondo allenatore Mazzanti di fare passerella a Pianborno, alla presentazione della formazione della Foppapedretti Bergamo che parteciperà al campionato di Serie B1.