Continua, in maglia azzurra, il percorso di crescita di Sara Bonifacio che, arrivata in punta di piedi due anni fa, ad appena 21 anni si prepara a vivere la terza stagione consecutiva in A1, la prima da titolare. Prima, però, c’è un’estate per provare a rilassarsi per poi ripresentarsi al meglio al raduno: «Finita la stagione mi sono dedicata alle ultime sedute di pratica, per poi superare l’esame di guida e ottenere la patente. Non solo, sono stata vicina alle mie coinquiline, Bosio e Mabilo, che erano alle prese con la maturità. Ora, dopo qualche giorno a casa, mi godo una piccola vacanza prima di tornare a Novara il 3 agosto per la ripresa delle attività».
A proposito di nuova stagione, cosa ti aspetti? «Novara sogna lo scudetto e io credo che la formazione allestita, con anche la possibilità di concentrare le attenzioni soltanto su campionato e Coppa Italia, sia competitiva per lottare. Ovviamente credo che ognuna di noi, a partire dal 3 agosto, si ritroverà ogni giorno in palestra con l’unico obiettivo di riuscire finalmente a regalare a società, città e tifosi quello che inseguono da anni e che per ora è stato solo sfiorato».
Sull’avventura in maglia azzurra, poi, Bonifacio non ha dubbi: «I primi due anni trascorsi a Novara sono stati un crescendo, anche per le possibilità che ho avuto di mettermi in mostra: poche il primo anno, di più nella passata stagione. Ora la prima da titolare? Vedremo, sono carica e determinata e di certo farò di tutto per ripagare a pieno la fiducia accordatami. Società e allenatore me ne stanno dimostrando davvero tanta e credo che questo non sia né scontato né semplice per loro. Hanno scelto di puntare su un’atleta come me, che non ha ancora tanta esperienza a determinati livelli e io gliene sono grata, sono rimasta colpita da ciò. Ora, però, toccherà a me dimostrare sul campo che quella fiducia è ben riposta».
Da cosa deve ripartire Novara, dopo la passata stagione? «La parola d’ordine per la nuova stagione deve essere la continuità. Lo scorso anno abbiamo disputato partite di altissimo livello e poi altre non all’altezza e questa tendenza dovremo assolutamente invertirla. Non dico che dobbiamo vincere tutte le partite, ma riuscissimo a mantenere costantemente alto il nostro livello di gioco ne trarremo beneficio sicuramente, oltre a mettere tanta pressione agli avversari».
A proposito di avversari, chi temi di più? «Nessuno. Considero alla pari, in partenza, tutte e dodici le formazioni, anche perché c’è sempre spazio per le sorprese, in positivo come in negativo. Io non sottovaluto mai nessuno, dovremo guardarci attentamente da tutti se vorremo raggiungere il nostro obiettivo».