SUDTIROL BOLZANO 3
IL BISONTE FIRENZE 2
SUDTIROL BOLZANO: Bertone ne, Bruno (L), Ikic, Rossi Matuszkova ne, Spinello, Bauer 5, Papa 11, Pincerato 3, Popovic-Gamma 23, Bartsch 20, Zambelli 11. All. Salvagni.
IL BISONTE FIRENZE: Sorokaite 25, Brussa ne, Bechis 3, Bayramova 9, Norgini ne, Enright 13, Bonciani, Melandri 4, Parrocchiale (L), Repice ne, Pietrelli 4, Calloni 13. All. Bracci.
Arbitri: Lot – Cerra.
Parziali: 26-24, 18-25, 23-25, 25-21, 15-9.
Note – durata set: 30’, 23’, 31’, 32’, 15’; muri punto: Bolzano 10, Il Bisonte 8; ace: Bolzano 7, Il Bisonte 3.
Stavolta a Il Bisonte non riesce la rimonta, anzi è Bolzano a reagire da una situazione che sembrava compromessa (1-2 e 7-10) e a ribaltare tutto vincendo al tie break. Peccato perché Firenze, dopo aver perso di misura il primo set forse più per suoi demeriti che per meriti delle avversarie, era riuscito a trovare il bandolo della matassa, alzando il livello del gioco e salendo due set a uno. Anche nel quarto l’inerzia sembrava premiare le bisontine (7-10), che però non sono riuscite a dare il colpo di grazia, anche in virtù di una crescita del Bolzano e soprattutto di Bartsch (che ha chiuso con 20 punti insieme ai 23 di Popovic, più continua nel corso della partita): vinto il quarto, nel tie break non c’è stata praticamente storia, con Il Bisonte che probabilmente ha anche pagato fisicamente il secondo quinto set in quattro giorni e si è dovuto arrendere interrompendo la striscia di tre vittorie consecutive. Peccato perché c’era l’occasione addirittura di superare le altoatesine in classifica e di agganciare Modena, ma al tempo stesso la squadra di Bracci ha guadagnato un altro punto su Montichiari e Club Italia, e questo è sicuramente un altro passo importante verso la salvezza.
Marco Bracci parte con Bechis in palleggio, Sorokaite opposto, Enright e Bayramova in banda, Melandri e Calloni centrali e Parrocchiale libero. Salvagni risponde con Pincerato in palleggio, Popovic-Gamma opposto, Papa e Bartsch schiacciatrici laterali, Bauer e Zambelli al centro e Bruno libero.
Nel primo set è Bolzano a partire meglio, sfruttando anche qualche errore de Il Bisonte (saranno ben undici in tutto il parziale) e salendo 8-4 con il muro di Popovic, che provoca subito il time out di Bracci: la strigliata fa bene perché Firenze ne esce alla grande e sul turno in battuta di Calloni pareggia col muro di Bayramova (8-8). Si procede a elastico (11-8 e poi 11-11), poi la crescita della fase muro-difesa porta Enright a firmare il primo vantaggio (13-14): sul 15-14 entra Pietrelli per Odina, e quando Calloni infila due attacchi consecutivi per il 17-19 è Salvagni a chiamare time out. Stavolta è la sua squadra a uscirne bene e a controsorpassare con Bauer (21-20), poi Bracci rimette Odina e si gioca punto a punto (23-23): entra Bonciani per Melandri in battuta, Sorokaite attacca out e sul set point Bracci chiama ancora time out. La stessa Sorokaite lo annulla (24-24), poi un fallo in palleggio di Firenze ne regala un altro a Bolzano, e l’ace di Bartsch vale il 26-24.
Il Bisonte non ci sta e nel secondo set parte forte con due ace consecutivi di Enright e un muro di Calloni (2-6), ma Bolzano reagisce subito e torna sotto con Papa (6-7), con Bracci che ferma tutto. L’ace fortunato di Bartsch vale il 7-7, poi Firenze torna a ruggire con Odina e il muro di Sorokaite (8-12): stavolta non ci sono distrazioni, Il Bisonte mantiene il vantaggio e anzi lo aumenta con la fast di Calloni (13-19), per poi chiudere con l’errore in battuta di Papa (18-25).
Nel terzo ricominciano gli alti e bassi: da 0-2 a 5-2 il passo è breve, così come il logico time out di Bracci: inizia una lunga rimonta, che si concretizza con il muro di Sorokaite (11-11), poi è l’errore di Bartsch a regalare il sorpasso (12-13). Bolzano si riorganizza e rimette la testa avanti (16-14), Firenze impatta con Enright (16-16), poi Salvagni fa esordire Ikic per Papa, ma è Pietrelli, entrata nel frattempo per Odina, a inventarsi l’attacco del 18-20. L’inerzia adesso è per le bisontine, sul 19-22 di Sorokaite però Salvagni chiede tempo e Popovic avvicina le sue sul 22-23: stavolta è Bracci a chiamare time out, Spinello (entrata il punto precedente per Bauer) sbaglia la battuta (22-24), poi Bartsch annulla il primo set point, ma sul secondo Sorokaite mette a terra il 23-25.
Nel quarto rimane in campo Pietrelli, e anche grazie alle sue difese Il Bisonte sale subito 4-7 con Calloni, anche se poi Bartsch reagisce e impatta (7-7). Ancora Pietrelli con due delle sue solite magie (leggasi mani-out) riallunga, aiutata dal muro di Melandri su Bartsch (7-10) e Salvagni chiama time out, da cui la sua squadra esce piazzando tre punti di fila per il 10-10: stavolta è Bracci a fermare tutto, Papa allunga ancora (13-11), e quando Bartsch firma il 17-14 è di nuovo costretto a chiamare tempo. Sul 17-15 entra Bayramova per Pietrelli ma il Sudtirol allunga ancora (21-17), e alla fine è Bartsch a mandare tutti al tie break, il quarto nelle ultime sei partite per Firenze (25-21).
In campo c’è di nuovo Bayramova, ma il primo allungo è di Bolzano (5-2) anche a causa di un paio di errori in attacco: Bracci chiama time out, poi dopo il muro di Zambelli entra Pietrelli per Odina ma l’ace di Bauer vale addirittura il 7-2. É la fine, perché il Sudtirol non sbaglia più nulla e al contrario Il Bisonte continua a commettere ingenuità, con Popovic che alla fine chiude 15-9.
LE PAROLE DI MARCO BRACCI – “Siamo venuti a Bolzano sapendo che sarebbe stata una battaglia, e torniamo via con un punto importante: capisco che sul 2-1 potevamo far meglio, ma purtroppo non è andata così. Abbiamo avuto dei momenti in cui abbiamo giocato meglio, ma in tutta la gara non siamo stati capaci di approfittare delle situazioni favorevoli e delle palle difese che non siamo riusciti a contrattaccare bene, e questo alla lunga lo paghi. Il quarto set doveva essere giocato con una determinazione più accentuata, soprattutto perché anche lì abbiamo avuto i nostri palloni da mettere a terra e non ci siamo riusciti o sbagliando l’attacco o il secondo tocco: adesso abbiamo dieci giorni di stop e quindi penseremo sia a recuperare fisicamente che a lavorare per migliorare”.
photo Riccardo Giuliani – Get Sport Media