Eccolo che ritorna, il Calendario Solidale del Volley Bergamo. Con un progetto ambizioso: sostenere l’Associazione “Salute Donna onlus” nella sua battaglia per diventare genitori dopo una diagnosi oncologica della donna.
E’ “Il Bello delle Donne”. E’ il bello di un gruppo di ragazze, di atlete solari e sorridenti. E vuole essere lo specchio di una vista sana, sportiva e felice.
Rispettando la tradizione, ecco che vengono alla luce 12 nuovi scatti, firmati dal fotografo Antonio Finazzi, che scandiranno i mesi del 2020 e lanceranno un messaggio che mette le donne al centro. Da qui l’idea di sviluppare il nuovo progetto grafico per mostrare tutta la bellezza delle atlete della Zanetti Bergamo: 12 ragazze, belle, solari, sportive e sorridenti, pronte a diventare testimonial di una realtà, “Salute Donna onlus”, dove le donne colpite dalla patologia tumorale possono trovare conforto e dove possono riprendere un cammino interrotto con l’assistenza e l’aiuto delle psicologhe nei momenti più difficili della malattia.
Presentato nella Sala Traini del Banco BPM – Credito Bergamasco, alla presenza del Presidente del Volley Bergamo, Luciano Bonetti, della referente dell’Associazione “Salute Donna Onlus” – sezione di Bergamo, la dottoressa Annalisa Marotta, della dottoressa Lucia Bonassi, psicologa e responsabile scientifico della ricerca, oltre che del Direttore Generale dell’ASST Bergamo Est, dottor Francesco Locati, e del Direttore di Dipartimento Medico U.O. Oncologia, professor Giuseppe Nastasi, “Il Bello delle Donne”, il cui progetto grafico è stato curato ancora una volta da Teknet, è stato svelato e raccontato dalle sue protagoniste, in platea nella Sala Traini per assistere alla conferenza stampa.
“Mi piace vedere il Volley Bergamo come un universo di donne che nobilita il concetto di squadra – sottolinea il Presidente Luciano Bonetti – E da squadra affronta ogni genere di battaglia. Non ci fermiamo a quelle sul campo, ma ci mettiamo al servizio di progetti volti a sostenere campagne di solidarietà. Lo facciamo dal 2004 e continuiamo a farlo usando il nostro calendario come veicolo di comunicazione: le nostre atlete ci mettono la faccia, si mettono in gioco e accendono i riflettori sulle campagne benefiche che proponiamo di anno in anno.
Per il 2020 siamo al fianco di “Salute Donna” e della sua battaglia per le donne e per farle tornare alla vita per la vita. Vorremmo essere la voce, nel mondo dello sport, della sfida di cui l’Associazione si fa promotrice e sostenerne il progetto con ogni mezzo che potremo mettere a disposizione”.
La senatrice Anna Maria Mancuso, Presidente di “Salute Donna onlus”, con entusiasmo spiega che: “Questo calendario e il progetto di sostegno che promuove è un’iniziativa fondamentale, perché avere un partner come la Zanetti Bergamo ci aiuta a diffondere il messaggio che lo sport è importante per la prevenzione, ma non solo: impegnarsi nell’attività sportiva per prevenire, ma anche farlo dopo la malattia è necessario.
Il nostro scopo, quello dell’“Associazione Salute Donna”, è dare messaggi. Informare e comunicare sono la necessità primaria per prevenire e per aiutare ad affrontare e superare la malattia e poterlo fare al fianco di una squadra di donne abituate a lottare tutti i giorni sul campo ci aiuta a diffondere il nostro messaggio di lotta e di speranza per tornare ad una vita che permetta di diventare genitori anche dopo una diagnosi oncologica”.
Il Calendario “Il Bello delle Donne” sarà distribuito nello Store del Volley Bergamo, al Pala Agnelli, in occasione dei match casalinghi della Zanetti a partire da sabato 14 dicembre. Su richiesta, sarà disponibile anche nella Sede del Volley Bergamo, in via Albricci 11/a a Bergamo.
Qui La VideoPresentazione del Calendario 2020
CHI È SALUTE DONNA ONLUS. L’Associazione Salute Donna Onlus nasce nel 19 Gennaio del 1995 presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, per volontà della fondatrice Annamaria Mancuso, dopo una toccante esperienza di malattia: tumore al seno.
Grazie alla dedizione dei nostri volontari e al continuo sostegno dell’Istituto dei Tumori di Milano, è cresciuta rapidamente. E’ impegnata a diffondere una diversa cultura della malattia oncologica, che va dalla promozione del Codice Europeo contro il Cancro alla diffusione ed insegnamento di tecniche che portino verso una diagnosi il più precoce possibile della malattia. Il principale obiettivo è riuscire a fare sempre di più affiancando gli operatori dell’Istituto Tumori e di altre aziende ospedaliere.
IL PROGETTO: “Gravidanza e cancro. Diventare genitori dopo una diagnosi oncologica: rilevazione di un campione di pazienti oncologiche italiane”
L’incremento del numero di nuove diagnosi oncologiche in età fertile (16%) unitamente allo spostamento in avanti dell’età materna alla prima gravidanza, hanno portato all’emergere di nuove e complesse tematiche in cui al desiderio di maternità, si contrappone la difficile e dolorosa esperienza di una malattia che segna profondamente la donna minando soprattutto la sua progettualità alla genitorialità. La ricerca con sede in Bergamo Est “Gravidanza e cancro. Diventare genitori dopo una diagnosi oncologica: rilevazione di un campione di pazienti oncologiche italiane” nasce dalla collaborazione di diversi professionisti e diverse realtà, quali l’Istituto Europeo di Oncologia, nella figura della Professoressa Gabriella Pravettoni, l’Università di Bergamo nella figura del Prof. Andrea Greco e l’IRCCS San Matteo di Pavia, nella figura del Professore Arsenio Spinillo, proprio per meglio comprendere le peculiarità e le sfide che possono incontrare le donne che hanno sperimentato in passato un tumore o che si trovano a dover affrontare gravidanza e cancro nello stesso momento.
Per poter rispondere a tale obiettivo, lo staff della dottoressa Lucia Bonassi, psicologa e psicoterapeuta responsabile del Servizio di Psiconcologia dell’ASST Bergamo Est, ha costruito un disegno di ricerca longitudinale breve, strutturato in due fasi, l’ultimo trimestre di gravidanza e tre mesi dopo la nascita del bambino, che prevede il confronto dell’esperienza delle future mamme con tumore pregresso o tumore in gravidanza con quelle future mamme esenti da patologia. I primi dati dello studio, inoltre, hanno evidenziato come il campione di donne gravide con patologia sembrerebbe avere maggiori difese psicologiche e maggior resilienza rispetto alle donne senza storia oncologica. Per verificare tale ipotesi, è stato aggiunto alla ricerca la misurazione del cortisolo durante la gravidanza, poiché l’esposizione prenatale ad alti livelli di cortisolo materno sembra essere associata a maggiori difficoltà comportamentali e maggior reattività allo stress del bambino durante l’infanzia.
Un dato da tenere in considerazione rispetto alla fase del puerperio riguarda l’allattamento, tematica attenzionata presso l’ASST Bergamo Est grazie al progetto Unicef.
I dati preliminari sono stati presentati lo scorso febbraio 2019 in audizione in Senato su iniziativa della Senatrice Alessandra Gallone. Il confronto in Senato ha evidenziato la necessità di non limitare la ricerca alla regione Lombardia ma di aprire un osservatorio nazionale. La Senatrice Alessandra Gallone ha ritenuto opportuno coinvolgere la Senatrice Anna Mancuso, in qualità di esperta e presidente dell’associazione Salute Donna. La collaborazione ha comportato l’estensione del progetto a livello nazionale, con l’obiettivo ambizioso di definire linee guide atte all’apertura di servizi a sostegno dell’oncofertilità.