Il Fenera Chieri ’76 riparte da Natalia Serena. Il capitano della prima stagione in serie A2 sarà un punto fermo della squadra di Max Gallo anche nel 2016-2017. Un rapporto che prosegue con piena convinzione di tutte le parti, per continuare a crescere insieme.
Natalia, si riparte dalla stagione conclusa da qualche settimana. Qual è il bilancio del tuo primo anno a Chieri?
«È stato un anno positivo. Sono contenta per l’obiettivo della salvezza raggiunto con tre giornate d’anticipo. Non dimentichiamo che la squadra doveva fare la B1 e dopo il ripescaggio gli addetti ai lavori ci davano per spacciati. Detto questo, mi rimane sicuramente l’amaro in bocca per non aver centrato i play-off. È stata un’opportunità sprecata da noi: siamo ben consci dei punti che abbiamo lasciato in giro, soprattutto in trasferta».
È come se il Fenera Chieri ’76 avesse fatto due campionati distinti, uno in casa, uno in trasferta…
«Sì, è vero. L’aspetto positivo è che dopo una sconfitta in trasferta si riusciva ad avere una bella reazione in casa. Siamo sempre riusciti a riazzerare tutto e ripartire restando aggrappati con le unghie al campionato, altrimenti saremmo retrocessi alla velocità della luce».
Da un punto di vista personale, com’è andato il tuo primo anno a Chieri?
«La mia era una situazione un po’ particolare, perché non si trattava di spostare una persona ma una famiglia. C’erano tante incognite, a partire da mio figlio Michele. Col senno di poi posso dire che è andata benissimo. Ho scoperto in Chieri una cittadina molto simile a Villafranca e ho trovato un ambiente eccezionale. Anche a scuola Michele si è trovato divinamente. La società ha fatto di tutto per venirci incontro e i volontari sono stati un valore aggiunto pazzesco. Abbiamo ricevuto da subito una grande accoglienza. Chieri è un portone che si è aperto».
A proposito di famiglia, qualche settimana fa tua sorella Valentina ha vinto lo scudetto a Conegliano. Avete festeggiato?
«Eccome! A parte un titolo italiano Under 18 a San Donà, che ricordiamo sempre con tanto orgoglio, era il primo scudetto in famiglia. Valentina se lo merita tutto, come giocatrice e per come ha saputo rientrare dopo la maternità: si è fatta un mazzo incredibile ed è stata un ottimo supporto per la squadra. Riprendere a giocare dopo la gravidanza dà un bellissimo stimolo e come ho sempre sostenuto diventare mamma è d’aiuto anche all’atleta».
Tornando a Chieri, in cosa si distingue dalle altre realtà che hai conosciuto?
«Il sostegno che la società dà alla squadra, il sentire sempre la società dalla tua parte. Anche quando magari c’era il “cazziatone”, tutte le parole che sono state dette puntavano sempre a costruire qualcosa, a migliorare. È una qualità rarissima, anzi di solito capita il contrario».
Un obiettivo personale per la prossima stagione?
«Voglio assolutamente fare i play-off e riconfermarmi come una delle migliori attaccanti».
Un obiettivo di squadra?
«Trovare continuità e un’identità forte, senza scendere mai sotto un certo livello ed evitando gli sbalzi di rendimento di cui parlavamo prima. Più in generale, mi aspetto un anno di crescita da parte di tutti: squadra, staff tecnico, società. Penso e spero possa essere un anno di transizione per arrivare ancora a più alti livelli».