IL BISONTE SAN CASCIANO: Mastrodicasa 7, Focosi ne, Lotti 8, Giovannelli 6, Villani ne, Parrocchiale (L), Savelli ne, Pietrelli 15, Koleva 19, Vingaretti. All. Vannini.
SAUGELLA TEAM MONZA: Bruno 7, Viganò 9, Balboni 1, Saveriano, Rinaldi ne, Bonetti 9, Garbet ne, Facchinetti 5, Nomikou, Pastrenge ne, Aricò 8, Bisconti (L). All. Mazzola.
Arbitri: Piubelli – Pozzi.
Parziali: 25-14, 25-19, 25-23.
Note – durata set: 23’, 26’, 29’; muri punto: Il Bisonte 4, Monza 8; ace: Il Bisonte 5, Monza 1.
Serie A1. Bastano solo queste due parole, semplici e concise, per descrivere quello che è riuscito a fare Il Bisonte San Casciano. Che nella decisiva gara tre della finale play off, ha sfoderato la prestazione perfetta, aggiungendo l’ennesima ciliegina a una stagione pazzesca, che già lo aveva visto trionfare in Coppa Italia. Stasera la squadra di Francesca Vannini non ha sbagliato nulla, e ha completamente travolto la Saugella Team Monza, non dandole mai l’opportunità di mettere la testa avanti. Complimenti alle brianzole, ma la promozione delle azzurrine è assolutamente meritata, ed è ancora più incredibile se si pensa che domenica scorsa erano state a pochi millimetri dal baratro, con quella battuta di Nomikou che stava per dare l’A1 alle avversarie. Ma lo sport è così, e a entrare nella storia è Il Bisonte: per la prima volta un team di San Casciano arriva nella massima serie di uno sport di squadra, e dopo undici lunghi anni una formazione della provincia fiorentina torna in serie A1. Il merito va a tutta le undici strepitose ragazze che sono diventate un unico gruppo, e che hanno portato a casa in un solo anno Coppa Italia di categoria e promozione in serie A1, ma anche di un pubblico eccezionale, di altra categoria: Santa Croce sembrava San Casciano, e il PalaParenti si è colorato di azzurro, con quasi duemila spettatori che hanno sostenuto dall’inizio alla fine Il Bisonte, e con la splendida regia dei Pellicani Feroci, veri e propri motori di un tifo genuino e che è cresciuto di partita in partita, e che non è mai mancato in ogni parte d’Italia.
Francesca Vannini schiera Vingaretti in palleggio, Koleva opposto, Pietrelli e Lotti in banda, Mastrodicasa e Giovannelli centrali e Parrocchiale libero, Mazzola, che deve fare a meno di Garavaglia, risponde con Balboni in palleggio, Aricò opposto, Bonetti e Viganò schiacciatrici, Bruno e Facchinetti al centro e Bisconti libero.
L’emozione blocca Il Bisonte in partenza, ma è solo questione di poco, perché comincia subito a scatenarsi Koleva (4-3) e un attacco e un muro di Lotti producono il primo allungo (10-7). Le azzurrine sono praticamente perfette, ed è ancora Lotti a piazzare il muro del 12-8, prima che si scateni anche Pietrelli e Koleva torni a punire con un ace (19-11). Mazzola ci prova col doppio cambio, ma non serve a niente e l’ottavo punto di una splendida Koleva vale il 25-14.
La partenza del secondo set è in fotocopia, se non peggiore rispetto al primo (0-4). Francesca Vannini deve chiamare time out, e dall’1-6 Il Bisonte ritrova il gioco del primo set: comincia la rimonta, che si concretizza col punto di Koleva (11-11). Un’invasione di Monza vale il primo vantaggio (13-12), il punto di Pietrelli e l’ace di Koleva l’allungo (16-13), fino al crescendo con il muro di Giovannelli (19-15), l’ace di Lotti (22-17) e il quattordicesimo punto di Koleva (25-19).
Finalmente nel terzo anche la partenza arride a Il Bisonte: Koleva è in una delle sue serate pazzesche (chiuderà con 19 punti), e con due ace di fila procura il 5-2. Le azzurrine continuano a carburare, il muro di Giovannelli vale l’11-7 ma Monza è orgogliosa e prova a rimontare (11-10). Pietrelli, Lotti e Mastrodicasa non ci stanno (17-13), la Saugella ha un altro sussulto per il 20-19, ma poi le azzurrine arrivano all’A1 point (24-19): il PalaParenti è una bolgia, l’emozione sale e forse per questo, incredibilmente, la squadra di Vannini si blocca: Monza annulla quattro match point di fila, la tensione si taglia a fette, ma la battuta sbagliata di Aricò libera l’urlo dei Pellicani. E’ serie A1, e la festa azzurra può partire.