Nuvolì Altafratte Padova
22/12/2024
Cremona amara per la Nuvolì che soccombe 3-0
La squadra padovana soffre le accelerazioni lombarde unite ad un muro ottimo e a rigiocate decisive, domenica a Trebaseleghe arriva Trento L’ultima...
LeggiC’è andata vicina la Sigel Marsala. Anzi, vicinissima. Lasciando però alla fine, della vittoria, solo l’illusione. Un’illusione beffarda, sensazione estrema di una gara condotta bene per buona parte della stessa e buttata alle ortiche solo nel finale. Dopo aver vinto il primo set, la squadra azzurra ha tirato alle lunghe nel secondo, perdendolo per 29-27. Poi è crollata nel terzo, ma è stata capace di sfiorare il successo nella quarta frazione. Mancandolo solo per l’insperata e rabbiosa rimonta delle padrone di casa. Una prova gagliarda, giocata a buoni livelli, condita da errori ma soprattutto da soluzioni encomiabili. Che ha dimostrato come il livello della compagine di Campisi vada considerato ampiamente “di categoria”. Viene quindi da pensare che, quando la soglia d’errore sarà limata, certe situazioni potranno esser volte totalmente a nostro favore. E tali beffe non avranno più a ripetersi. Ma intanto resta il rammarico per non aver portato a casa i primi punti della stagione, ma solo la consapevolezza del lavoro da svolgere per ottenere risultati concreti. Le giovani e rampanti atlete del Club Italia, la maggior parte delle quali campionesse del mondo under 18, hanno dovuto così, nella loro naturale imprevedibilità dettata dall’età, sudare le proverbiali sette camicie per venire a capo di una matassa che andava attorcigliandosi sempre di più. Nonostante la partenza “sparata” le federali non sono riuscite a mantenere, nel primo set, quel vantaggio subito acquisito (10-4). La Sigel è stata bravissima a non mollare la preda. Riuscendo a impattare presto (12-12) e a non cedere più terreno alle avversarie. Che si sono dovute accontentare di restare a “galla” solo per un paio di incollature. Fino a cedere allo sprint e al muro azzurro. Capace di capovolgere il fronte e conquistare la prima frazione di gioco. Il secondo set ringalluzziva le padrone di casa, che tiravano la volata fino al 22-20. Mantenendo quel vantaggio minimo fino al grintoso ritorno lilybetano. Il pareggio arrivava sul 23 pari e le azzurre usufruivano anche di un paio di set-point. Ma cedevano il passo al Club Italia, che si faceva largo a spallate vincendo ai vantaggi (29-27). Il terzo set era uno “spiacevole” monologo della padrone di casa, con una Sigel che spariva dal campo troppo a lungo per poter marcare la “presenza”. Così, con parziali inequivocabili (13-2, 15-6, 21-8) la frazione si chiudeva anzitempo sul 25-11. Le azzurre però dimostravano subito, alla ripresa del gioco, di esserci ancora: con il fisico, ma soprattutto con la testa. Restavano in partita, azzerando d’un colpo timori e stanchezza. Ci credevano ancora le ragazze di Campisi, recuperando energie e punti. E, contrariamente ai set precedenti, conducevano le danze con piglio deciso. Accumulando, poco a poco, quei due o tre punti di vantaggio che diventavano addirittura cinque quando la frazione entrava in dirittura d’arrivo. Il 12-17, prima del time-out chiesto da coach Bellano, si spingeva fino al rassicurante 15-19 dopo la pausa. Poi, sul più bello, il break di quattro punti a favore delle padrone di casa, riportava i giochi in parità. Fino al 25 pari e al colpo di coda di Pietrini e compagne che si aggiudicavano set (27-25) e incontro. Adesso la Sigel osserverà il turno di riposo (domenica prossima), prima di prepararsi al ritorno al PalaBellina. Dove, fra meno di quindici giorni, scenderà l’Olimpia Teodora Ravenna.