Incidenti Roma, il presidente Fabris: “Lo sport non ha solo la faccia del calcio”
Autore: Lega Volley Femminile
4 Maggio 2014

“In giornate così stranianti per lo Sport italiano, vorrei invitare gli sportivi, i tifosi, gli operatori dei media a non perdere la bussola. E a ragionare su cosa si possa fare davvero, evitando di ripetere gli errori del passato: grande indignazione, grandi dibattiti nei primi giorni dopo le violenze negli stadi per poi ritornare alla esaltazione del ‘dio pallone’. Basti osservare cosa è successo ieri, quando si sono sovrapposte due pagine di sport italiano, completamente distinte tra loro, ma una sola di queste – la peggiore – è finita agli onori della cronaca nazionale e internazionale. La Finale di Coppa Italia di calcio tra Napoli e Fiorentina e la Finale del Campionato di Serie A1 di pallavolo femminile.

Da una parte abbiamo assistito alla cronaca dettagliata, di tv, radio, siti web, delle vergognose barbarie – spari, feriti, pestaggi, bombe carta, – che hanno preceduto e accompagnato lo svolgimento della partita all’Olimpico. Il tutto avvenuto alla presenza di alcune tra le più alte cariche dello Stato e dello Sport italiano: il Presidente del Consiglio, il Presidente del Senato, il Presidente del CONI.

Dall’altra parte, a Busto Arsizio, la Rebecchi Nordmeccanica Piacenza ha festeggiato la conquista dello Scudetto in trasferta, e gli oltre 5000 tifosi della Unendo Yamamay, sconfitti, dopo aver seguito gomito a gomito con i tifosi di Piacenza la partita senza che si verificasse alcun incidente – fatto normale nel volley – hanno fatto quello che ognuno dovrebbe fare: applaudito i vincitori intonando il coro, durante la consegna dello scudetto alle avversarie, ‘Complimenti a tutta Piacenza!’.

Due pagine di Sport – di altissimo livello – si sono opposte in modo vibrante. Da un lato un episodio sconcertante che getta discredito non solo sul calcio e sullo Sport nazionale e dall’altro un episodio – quasi totalmente ignorato dai maggiori media nazionali – che onora lo Sport, le tifoserie, i club e ogni singola atleta.

Mi permetto di osservare che, forse, una cultura più adeguata ai valori di una sana logica sportiva potrebbe essere coltivata anche da uno sforzo dei media. La pallavolo, femminile e maschile, rappresenta il secondo sport nazionale per numero di praticanti, società e seguito nelle nostre comunità. Eppure, in un Paese di cultura monotematica calcistica, vede confinata la sua esistenza a cosiddetto ‘sport minore’, limitata a palcoscenici marginali, anche mediatici, mai proposto sulle reti generaliste nazionali nonostante lo straordinario impegno di RaiSport, mai con i titoli sui media (neanche oggi dopo l’assegnazione dello Scudetto). Tutte le attenzioni vanno al calcio, con ovvie conseguenze anche per quanto riguarda risorse e sponsor. Per questo, nelle discussioni dopo i fatti vergognosi di Roma, né i primi né certo gli ultimi, bisogna richiamare l’attenzione pubblica verso un’altra faccia della medaglia perché quest’altra faccia è fatta di dirigenti, atleti e tifosi che onorano lo Sport italiano e che vanno portati ad esempio.

Tra poche settimane verremo travolti dal Mondiale di calcio brasiliano. E si dimenticheranno gli incidenti di Roma, sino al prossimo dramma pallonaro. E intanto nessuno parla del Mondiale di Pallavolo Femminile che si giocherà in Italia il prossimo autunno e che calamiterà l’attenzione di tutti gli appassionati nel nostro Paese e fuori”.

Mauro Fabris
Presidente Lega Pallavolo Serie A Femminile

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