Ecco Vallicelli, meno allegro del solito: “Ormai è evidente che il nostro problema – afferma laconico – è da ricercare solo nella nostra testa”. All’indomani della sconfitta rimediata contro Yama, (3-0), il coach analizza come al solito i limiti, i difetti, ma anche i progressi che la squadra ha manifestato, al di là del risultato: “Sostanzialmente da quando abbiamo giocato a Pesaro, i centrali mi attaccano di meno e non capisco perché. Ma, soprattutto, ho notato che esiste una certa sfiducia all’interno dello spogliatoio. Non comprendo questa situazione. Non ne abbiamo motivo, se siamo ancora ultimi, è solo perché non abbiamo vinto un’altra partita. Cosa che, tenendo conto delle avversarie che abbiamo incontrato finora. Era assolutamente possibile. Allora la questione è presto chiarita! Da quando è andata via la Germanova evidentemente abbiamo bisogno di un martello in più e lo stiamo cercando, poiché se uno degli altri due, non ce la fa, non gira al meglio della sua condizione etc, ne risentiamo tutti. Ma questo è comunque un bell’alibi. Eccome! Tutti abbiamo visto la squadra all’opera in queste settimane. In casa contro Sassuolo siamo stati irriconoscibili, poi a Busto, abbiamo giocato a fasi alterne”.
In che senso?
“Come al solito. Troppo contratte all’inizio partita. In ritardo nel prendere le opportune contromisure agli avversari. Questa squadra ha delle buone potenzialità e può fare davvero tanto! Molto di più di quello che ha già dato sinora. Invece siamo qui a deprecare, a cercare giustificazioni. Ci vuole un immediato cambio di mentalità. Contro Yama – conclude Vallicelli – abbiamo reagito bene nel secondo set e siamo andati avanti di uno, due punti in più di qualche circostanza, ma non siamo stati abbastanza uniti quando serviva”.