La Lega Volley Femminile aderisce alla petizione per fermare la violenza in Iran. Fabris: “Tutto il mondo dello sport deve mobilitarsi, stop ad ogni tipo di abuso”
Autore: Lega Volley Femminile
13 Dicembre 2022

La petizione lanciata da La Stampa ha già raccolto oltre 140.000 firme. La Lega appoggerà l’iniziativa sui campi e con i club

Il rispetto dei diritti umani appare in questo momento gravemente violato dalla Repubblica Islamica dell’Iran. L’Italia e il mondo dello sport non possono voltarsi dall’altra parte, ma devono esercitare continue e crescenti pressioni per chiedere la salvezza e l’incolumità delle migliaia di arrestati nelle proteste di piazza, a partire da Fahimeh Karimi. Per questo, la Lega Volley Femminile ha deciso di schierarsi ancora una volta al fianco dei diritti e in particolare delle donne, vittime ormai da anni degli abusi e degli atti criminali di un regime che continua a reprimere con la forza le libertà basilari della persona. Il Consorzio del volley rosa ha deciso di supportare con tutti i mezzi a disposizione l’iniziativa de “La Stampa”, sottoscrivendo la petizione di denuncia già firmata da centinaia di migliaia di persone e agendo concretamente con iniziative sui campi e con le squadre per diffondere un unico messaggio: stop alla violenza in Iran. Invitiamo tutti gli appassionati ad aderire all’appello cliccando su questo link. Facciamo sentire la voce dello sport italiano anche al di fuori dei palazzetti e dei campi da gioco. Solo con l’aiuto di tutti possiamo cambiare le cose: lottiamo insieme per una vittoria importante!

La dichiarazione di Mauro Fabris, presidente della Lega Volley Femminile: “La situazione in Iran non può più passare inosservata. Ogni giorno, decine e decine di uomini e donne stanno subendo repressioni violente, volte a limitare ogni tipo di libertà. La Lega Volley Femminile chiede a tutto il mondo dello sport di mobilitarsi ed unirsi a sostegno dell’iniziativa per inviare un forte segnale di unione contro ogni tipo di abuso”.

Foto di Le Monde | Autore: PAU BARRENA | Ringraziamenti: AFP

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