La prima volta di Lucia Imperiali
Autore: Zanetti Bergamo
21 Novembre 2018

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La storia rossoblù di Lucia Imperiali inizia una stagione fa: la giovanissima classe 1999 arriva a Bergamo da Orago e vede davanti a sé un’icona del volley, Paola Cardullo. L’anno seguente si trova ad essere compagna di reparto di un altro monumento della difesa, Imma Sirressi.

Lucia conosce il suo ruolo, sa che indossa una maglia storica e che è qui per diventare grande. Sa che deve lavorare e “rubare” il più possibile dalle compagne più esperte. Poi, un giorno, si sente dire: “tocca a te”. Complice una squalifica inaspettata per Sirressi, Imperiali si prepara al suo debutto da titolare in A1. In un momento delicato, contro un avversario che mette i brividi.

Lucia scende in campo a Conegliano, al cospetto delle campionesse d’Italia in carica, e fa la sua parte. Poi il destino decide che tocca ancora a lei. E allora va a Brescia e contribuisce a far scoccare la scintilla: arriva la prima, attesa vittoria. Arriva il match che ridà entusiasmo al gruppo. Arriva la sfida che riaccende la Zanetti Bergamo.

E ora, dopo l’emozione di due battaglie in tre giorni che l’hanno lasciata senza fiato, si guarda indietro.

Che cosa ti sei detta dopo le tue due gare da titolare?

“Mi sono sentita soddisfatta di essere riuscita a tenere il campo. Potevo dare un po’ di più, però sono contentissima. Anche che sia arrivata la prima vittoria, sono felice di aver contribuito a dare una mano alla mia squadra”.

Che cosa hai provato quando hai saputo che saresti stata titolare a Conegliano prima e a Brescia poi?

“Un mix di emozioni. Subito mi è partita l’adrenalina, perché avevo la possibilità di giocare ed ero supercontenta. Poi, in realtà, è subentrata anche un po’ di agitazione, perché non ero mai stata titolare in A1. Un po’ di agitazione e un po’ di pressione ci stavano… Sopra tutto, però, c’era la contentezza per poter far vedere i risultati dei miei allenamenti”.

Chi ti ha dato maggiormente coraggio in questi giorni?

Imma. Mi è stata molto vicina, mi ha aiutata, mi ha incoraggiata. Mi ha fatto credere nelle mie possibilità. Devo tanto a Sirressi”.

E ora come prosegui il tuo percorso?

“Torno a lavorare consapevole di quelle che sono le mie possibilità e consapevole di quali siano gli aspetti in cui devo migliorare. Torno in palestra a dare una mano. Quando servirà ci sarò”.

Sei stata buttata nella mischia in un momento delicato. In una fase in cui c’era tanto bisogno di una vittoria. Come era il clima alla vigilia della gara con Brescia, all’interno dello spogliatoio?

“Eravamo molto

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