Il Volley Soverato espugna il PalaBellina nel giorno di Santo Stefano. Lo fa in maniera netta, senza lasciare niente al caso, con una gara impeccabile arida d’errori. Con un muro spesso insormontabile, con una difesa ordinata e con percentuali d’attacco davvero spietate. La Sigel, dal canto suo, soffre in maniera incredibile e non riesce a calarsi in quella parte che era risultata quasi vincente nella precedente partita contro la capolista Cuneo. Soffre soprattutto il break iniziale delle avversarie, che è sembrato stendere un’ombra oscura sulla gara. E, nonostante la buona volontà messa in campo per cercare di capovolgere l’inerzia della contesa, deve cedere in tre set. Senza offrire mai veramente l’impressione di poter essere letale, eccezion fatta per buona parte della seconda frazione. Troppo forte è apparsa la compagine calabrese, zeppa di individualità di spicco e con qualche centimetro in più. Se a questo aggiungiamo la percentuale di realizzazione di una straordinaria Grey e la difesa granitica imperniata sul libero Caforio, allora non vale la pena svilire più di tanto la prestazione delle azzurre, che hanno provato a contrastare la possente squadra ospite. Sicuramente tra le migliori scese sul taraflex del PalaBellina. Sintomatica è stata a tal proposito la rabbia sfogata da Jasmine Rossini, sempre tra le migliori in campo, nelle battute finali del match, quando l’ex schiacciatrice dell’Olimpia Ravenna ha realizzato due aces al fulmicotone “spaccando” il campo avversario.
Starting six: Campisi mette in campo la solita formazione, con Agostinetto in palleggio, Furlan e Facchinetti centrali, Rossini e Merteki di banda, Ventura opposto e Marinelli libero. Barbieri risponde con Pizzasegola in cabina di regia, Bertone e Frigo centrali, Grey e Donà schiacciatrici, Mc Mahon opposto e Caforio libero.
La gara: Soverato parte fortissimo, realizzando un break di otto punti a zero che finirà, a nostro parere, per condizionare la partita. E mette subito in mostra un muro in gran spolvero dove i centimetri in più della Mc Mahon fanno e faranno la differenza. La Sigel prova a rialzare la testa, realizzando il primo punto con un diagonale della Merteki. Campisi cambia la diagonale, ma anche un pizzico di buona sorte aiuta la squadra ospite. Che realizza il punto dell’1-11 con un ace della Grey aiutata dal nastro. Ma ci sta anche questo, visto che Soverato non toglie il piede dall’acceleratore . E’ ancora un muro confezionato dalla McMahon e dalla Bertone a realizzare il punto del 1-12. Poi Jasmine Rossini riesce finalmente a eluderlo, quel muro. Mettendo a segno impeccabilmente il 3-14. Ma la frazione è compromessa. Campisi chiude subito il cambio. Ma, nonostante un paio d’errori in attacco, Soverato mantiene le distanze e può anche tirare il fiato, concedendo qualcosa in più alla Sigel. Sull’ormai compromettente 11-21 Campisi manda in campo la Gabbiadini per la Rossini. Ogni tentativo delle azzurre viene però rintuzzato con successo. In maniera disarmante Soverato conquista il primo set in meno di venti minuti. E’ proprio una pipe della Grey a chiuderlo sul 12-25. Nel secondo set la Sigel dimostra di aver assorbito la botta e si getta anima e corpo nella gara. Reggono bene le azzurre, rispondendo colpo su colpo e concedendosi anche di passare in vantaggio in taluni frangenti. Sull’8-8 Rossini e Ventura rispondono ai colpi della Grey, mentre il muro azzurro sembra prendere le misure agli attacchi della canadese e delle centrali biancorosse. E’ proprio un muro di capitan Agostinetto su Melissa Donà a confezionare il pari sul 12-12. Grazie anche a una botta della sempre positiva Merteki. Spesso però la foga tradisce le azzurre, che riescono a chiudere alcuni punti in maniera anche rocambolesca. Ma la Sigel c’è e fa ben sperare. Fino al 20-20 la gara resta incerta. Almeno fino a quando la valida ricezione di Soverato non riesce a costruire quelle azioni che finiscono per favorire le conclusioni della Grey e della McMahon. Che realizza il punto del 20-25 con un block-out. Nel terzo set l’efficacia degli attacchi della Grey e della Bertone continuano a indirizzare la gara a favore della squadra ospite. Non sono da meno però le conclusioni della Rossini e della Merteki. Sale in cattedra Melissa Donà e Soverato lancia la volata. Quattro punti di break (6-10) bastano alle calabresi per mettere il sigillo sulla partita. Poi, sul 9-15, il canto del cigno della Sigel. Che prova, con tutte le proprie forze, a farsi sotto. Le azzurre ci sono, ma oggi era difficile far breccia nel muro avversario. Che risulta decisivo ogni qualvolta c’è da smorzare la reazione lilybetana. Quando la Donà realizza con un beffardo pallonetto il punto del 13-20 si capisce che il match ha il destino segnato. Eleonora Furlan e, come detto all’inizio, Jasmine Rossini, sono le ultime ad arrendersi. Quando quest’ultima realizza rabbiosamente tre punti consecutivi (19-24) ormai è troppo tardi: ci pensa ancora Alexa Grey, top-scorer del match, a chiuderlo definitivamente sul 19-25.