Megabox Vallefoglia
22/12/2024
MEGABOX, UN PUNTO CON FIRENZE
La Megabox Ondulati del Savio Vallefoglia cede alla distanza di fronte ad un tenacissimo Bisonte Firenze, che bissa meritatamente al PalaMegabox ...
LeggiKhalia Lanier si racconta. E lo fa in un’emozionante videointervista rilasciata a Olympic Channel.
La schiacciatrice americana, figlia della leggenda NBA Bob, star del basket statunitense negli anni ‘70 e ‘80, ha scelto un sport diverso rispetto a suo padre. Ma da lui ha ereditato la stessa passione per lo sport, pur scegliendo una strada diversa, quella percorsa anche dalla sorella: “Non volevo giocare a basket, perché non volevo essere sotto i riflettori per quello che è stato a livello sportivo mio padre. Volevo trovare la mia strada, trovare il mio sport. Ho iniziato quando avevo 13 anni, in un club dell’Arizona, l’Arizona Storm. E poi ho avuto la fortuna di andare all’University of Southern California ”.
E il suo cammino, dopo il college, l’ha portata a Bergamo, in uno dei campionati più competitivi: “Non è facile passare dal college ad un campionato professionale. Sto cercando di aiutare la mia squadra in qualunque modo posso.
Pensavo di arrivare qui e di trovare poco spazio, perché è molto diverso dal college a un campionato come quello italiano. Le ragazze sono più esperte. Sono atleticamente più forti e potenti. Non puoi fare affidamento sul tuo talento naturale per essere la “migliore”. A livello di college, puoi emergere anche in base ai colpi che hai, qui non servono soltanto quelli. Qui devi trovare il colpo intelligente, devi colpirlo forte e devi colpirlo velocemente. E in un certo senso tutto deve funzionare al momento giusto per ottenere il punto. Penso che la differenza più grande sia il livello di gioco, la rapidità, l’intensità. È decisamente qualcosa a cui devi adattarti e devi rallentare il gioco per te stesso. All’inizio, in alcune situazioni, non riuscivo nemmeno a vedere la palla. Ora sono più a mio agio”.
L’Italia? “La adoro davvero. Voglio dire, il cibo è fantastico, le persone sono state davvero fantastiche. Penso che abbiamo un gruppo di ragazze davvero fantastico. L’unica cosa con cui ho lottato è il clima ultimamente, perché in Arizona e in California, dove ho vissuto, non nevica…”.
Infine il sogno olimpico: “La scorsa estate ho lavorato con la Nazionale Senior ed è stato fantastico. Ma non penso a Tokyo, credo che realisticamente devo puntare ai giochi di Los Angeles 2028”.
L’intervista completa su