La Lardini Filottrano continua a percorrere la strada delle certezze nel cammino che la porterà ai nastri di partenza del suo primo campionato di serie A2. Dopo la conferma in blocco dello staff tecnico (capo allenatore Luca Paniconi, vice Stefano Donati, aiuto Andrea Graziani, scoutman Marco Malatini), arrivano quelle di Chiara Baroli, schiacciatrice classe 1988, e di Federica Feliziani, libero classe 1983, ovvero di coloro che rappresentano la storia di un’escalation sensazionale che ha visto la Lardini arrampicarsi, gradino dopo gradino, fino al secondo campionato nazionale. Sono bastati pochi minuti al presidente Renzo Gobbi e al direttore sportivo Mauro Carloni per mettere nero su bianco l’accordo con le due filottranesi purosangue.
“Con la società c’è un rapporto che va oltre quello professionale”, spiega Chiara Baroli il cui percorso pallavolistico ha sempre seguito quello del club biancorosso, ad eccezione di una parentesi di tre anni nel settore giovanile della Pieralisi Jesi. “Da filottranese vedere la squadra della mia città calcare il palcoscenico della serie A è una soddisfazione che a parole è difficile spiegare. E’ un enorme motivo di orgoglio poter portare in alto il nome di Filottrano. L’A2? Onestamente non mi sono posta troppe domande. Ad ogni promozione ho finito per esplorare un mondo nuovo senza sapere se fossi all’altezza. Mi pongo come obiettivo quello di fare ciò che so fare, con lavoro e sacrificio, senza paura ma con la convinzione di dare il massimo. In fondo è anche una sfida con me stessa a fare sempre meglio, con la voglia di divertirsi di sempre”.
Quella che è stata la chiave per aprire le porte della promozione. “Abbiamo vissuto una stagione spettacolare sotto tutti i punti di vista. E l’entusiasmo che si è creato attorno alla squadra ne è la dimostrazione, al di là delle vittorie che sono sempre importanti e rappresentano un incredibile incentivo. Credo che il gruppo così compatto ed affiatato sia stato un motivo in più per portare le persone al palazzetto, che fin dall’inizio ci hanno seguito con grande passione”.
Nell’affrontare per la prima volta la serie A2, ritroverà al suo fianco Federica Feliziani, “di cui ero tifosa quando ancora giocavo nelle giovanili e lei già in prima squadra”, per la quale la maglia della Lardini è diventata una seconda pelle. “Gioco con questa maglia da quando avevo 8 anni, a 13 ho debuttato in prima squadra, facevamo la serie D… Poi è iniziata la scalata”. Di professione libero da cinque stagioni, da gestire con quella di infermiera, la Feliziani fa già il conto alla rovescia in attesa del semaforo verde della stagione che verrà. “Francamente non vedo l’ora di iniziare. E’ vero che siamo arrivate distrutte al termine dell’ultimo campionato ma basta un po’ di beach per riprendere il via”. Verso un torneo tutto da scoprire. “Vedremo che realtà ci attende: se quello in B1 è un salto impercettibile, penso che affrontare un campionato di A2 sia un cambiamento notevole. Ci sarà da lavorare parecchio”. Verbo che ormai fa parte delle abitudini. “Vivere ogni pallone come fosse quello decisivo è stata la nostra forza. Nell’ultima stagione abbiamo passato ore e ore in palestra a lavorare sulla difesa. Tutte, centrali comprese. Del resto è impossibile non farlo con un allenatore come Luca Paniconi”.
L’avventura da affrontare vale però la fatica fatta e quella da fare. “E’ una soddisfazione enorme poter giocare in serie A. Fin da piccola ci speri, ma sai anche che non sempre il lavoro paga. Io in questo mi ritengo fortunata”.