IMOCO CONEGLIANO 3
IL BISONTE FIRENZE 0
IMOCO CONEGLIANO: Ortolani 15, Robinson 12, Malinov 1, Cella, Folie 10, Skorupa 3, Fiori, De Gennaro (L), Danesi 6, Costagrande ne, Fawcett 13, Barazza ne. All. Mazzanti.
IL BISONTE FIRENZE: Sorokaite 18, Brussa ne, Bechis, Bayramova 7, Norgini, Enright 13, Bonciani, Melandri 4, Parrocchiale (L), Repice ne, Pietrelli, Calloni 6. All. Bracci.
Arbitri: Zucca – Gnani.
Parziali: 26-24, 25-20, 25-17.
Note – durata set: 36’, 26’, 26’; muri punto: Imoco 7, Il Bisonte 9; ace: Imoco 5, Il Bisonte 0.
Quando una squadra è più forte, bisogna riconoscerlo. E l’Imoco Conegliano, sulle tre partite, si è dimostrata più forte de Il Bisonte Firenze. Ma alla fine della bella le lacrime sono sgorgate lo stesso, e copiose, dagli occhi delle bisontine, ancora una volta meravigliose nel loro modo di affrontare la battaglia, e uscite a testa altissima da un PalaVerde impressionante per la carica che riesce a dare. Perché con un cuore e con un orgoglio immenso sono riuscite a giocarsela alla pari con una corazzata, e a mettere più volte paura alle favorite per la conquista dello scudetto. La squadra di Bracci ci credeva, eccome se ci credeva. E ne aveva tutte le ragioni, se è vero che anche stasera, come ieri, tutto è girato su pochissimi palloni. Se in gara due Il Bisonte era stato vicino a salire due set a zero, nella bella era invece a più di un passo dall’1-0, con quattro set point consecutivi costruiti in un primo parziale dominato per buona parte: è vero, anche un set sotto l’Imoco avrebbe forse vinto lo stesso, ma la partita sarebbe stata sicuramente diversa. Invece Conegliano ha piazzato un 6-0, vincendo il parziale: una mazzata che avrebbe tagliato le gambe a tutti, e che le bisontine hanno sicuramente sentito, anche se hanno continuato a giocare con grande tenacia sfiorando la rimonta anche nel secondo set. Ecco, forse le lacrime sono dovute anche a questo, a qualche chance sfumata e a una semifinale che a un certo punto non sembrava più un miraggio, ma il fatto che sia finita diversamente non deve assolutamente cancellare quanto hanno fatto queste ragazze, protagoniste di una stagione che rimarrà nella storia della società e meritevoli solo di ringraziamenti e di applausi.
Marco Bracci, ancora privo di Brussa e Repice, parte con Bechis in palleggio, Sorokaite opposto, Enright e Bayramova in banda, Melandri e Calloni centrali e Parrocchiale libero. Mazzanti deve invece fare a meno di De Kruijf e Bricio e risponde con Skorupa in palleggio, Fawcett opposto, Ortolani e Robinson schiacciatrici laterali, Folie e Danesi al centro e De Gennaro libero.
Il Bisonte non si fa intimidire dalla bolgia del PalaVerde, e parte forte con Sorokaite e Calloni, che con un primo tempo e un muro firma il 3-6 e il conseguente primo time out Mazzanti: ancora il capitano ne esce con un altro muro (3-7), poi l’Imoco comincia a difendere e Ortolani mette giù un chiodo sui due metri che avvicina sul 10-11, ma Melandri tampona con un primo tempo e poi al servizio va Odina, mettendo in difficoltà la ricezione locale e permettendo a Enright di piazzare il muro del nuovo + 4 (10-14). Mazzanti chiama di nuovo tempo, la portoricana è ancora scatenata con muro e attacco (12-17), poi Conegliano prova a spingere ma Parrocchiale è eroica in difesa e in qualche modo Il Bisonte tiene il vantaggio (18-22): Sorokaite (64% in attacco nel set e 7 punti) mette il pallonetto del 20-24, ma qui succede l’imponderabile, con Fawcett che annulla il primo set point e Robinson il secondo. Bracci chiama il time out ma non ferma l’emorragia, con Conegliano che, con Skorupa in battuta, sfrutta anche un paio di errori ospiti e alla fine chiude con Robinson un clamoroso parziale di 6-0 che vale il 26-24.
Nel secondo Il Bisonte un po’ risente della botta, e quando ci si mette anche la fortuna a favorire l’ace di Folie (7-4), Bracci è costretto a chiamare tempo: Robinson allunga (10-5) e poi trova un altro ace di nastro (12-6), ma il cuore delle bisontine è immenso, e una super Sorokaite firma il 14-11 che consiglia a Mazzanti di fermare il gioco. Il tentativo di rimonta prosegue con il muro di Melandri (17-15), ma Firenze non riesce mai ad avvicinarsi a più di due punti (21-19), e quando Robinson mura Odina (23-19) la strada è spianata verso il 25-20 firmato Folie.
La differenza di morale fra le due squadre si vede all’inizio del terzo set (5-0) anche perché l’Imoco quando è lanciata non sbaglia davvero niente e non lascia nemmeno le briciole: Bracci prova la carta Pietrelli per Odina in seconda linea e poi anche Norgini per Enright, sempre in seconda linea, e con orgoglio Firenze rimane a tiro (15-11), ma poi Conegliano accelera di nuovo (19-12) e alla fine è un muro di Folie a regalare la semifinale alle campionesse d’Italia (25-17).
LE PAROLE DI MARCO BRACCI – “È ovvio che ci sarebbe piaciuto almeno vincere il primo set, che forse avrebbe potuto cambiare il corso delle cose, ma questo risultato finale non ci lascia l’amaro in bocca, perché abbiamo perso contro una squadra costruita per vincere, giocando una partita straordinaria a Firenze e due grandi match al PalaVerde. C’è solo da ringraziare le ragazze e tutto lo staff per il grande lavoro svolto: quando si arriva ad una sconfitta in mente rimangono gli ultimi istanti, ma noi dobbiamo essere bravi ad andare a leggere ciò che è successo nel corso di tutta la stagione, meritandoci senza dubbio di arrivare a giocarci queste partite, molto importanti per la nostra crescita”.