Savino Del Bene Scandicci
22/11/2024
Sulla strada per Roma
Conclusa una settimana da sogno con tre successi in altrettanti match tra campionato e Champions League, la Savino Del Bene Volley, finalmente priv...
LeggiDopo una vita trascorsa sui campi di calcio ed un passato da atleta, Pasquale Piacenza, paramedico con la specializzazione in fisioterapia, tre anni orsono decise di accettare la proposta della Lines Ecocapitanata Altamura.
Da quel giorno ha curato e risolto ogni genere di problema muscolo-tendineo e le sue “pazienti” sono sempre ritornate velocemente in campo tranne nei casi di più seri e gravi infortuni.
Fino alla passata stagione tutte lo chiamavano “Richard” per via della straordinaria somiglianza con il noto attore statunitense.
Sposato, è padre di quattro figli.
Quattro volte alla settimana segue la squadra in allenamento e non perde una partita di Campionato e Coppa Italia da tre stagioni.
Siamo andati a conoscerlo meglio.
Dal mondo del calcio a quello della pallavolo…quali le differenze…
Le differenze sono tante ma i problemi sono simili…gli infortuni sono comuni ad entrambe le specialità…
Ci vuole un po’ più di riservatezza con le donne, questo è sicuro.
La mano è la stessa o deve essere più delicata?
Assolutamente no! Anzi, spesso le atlete chiedono spesso una mano più pesante rispetto alle richieste avanzate dagli uomini…
Hanno una muscolatura che non ha nulla da invidiare a quella dei colleghi maschi…del resto praticano uno sport esplosivo…
Da quanti anni sei nel mondo dello sport?
Ho iniziato nel 1987 ed ho passato quasi quindici anni nell’ambiente calcistico prima di arrivare alla Jogging Volley Altamura tre anni fa…
Come sei arrivato in questa società?
Conosceva il medico sportivo della società ed in quel periodo ho avuto la sensazione che il calcio avesse da offrirmi ancora molto poco…
Non mi sono fatto sfuggire l’occasione di lavorare nel mondo della pallavolo professionistica femminile e ne sono contentissimo…
In questa società mi sono trovato subito bene.
C’è stato un caso difficile da risolvere?
Credo di no perché nessuna ragazza è stata ferma a lungo per infortunio…
In realtà in che cosa consiste il tuo ruolo?
Oltre ad occuparmi dei loro problemi fisici, spesso, divento anche il loro confessore…mi parlano a volte dei loro problemi e di vicende personali.
Hai avuto preferenze in questi anni?
No perché ognuna di loro ha messo in gioco il proprio carattere e in questi tre anni ho avuto a che fare solo con brave ragazze…
Chi ti richiede il maggior numero di interventi in questa squadra?
In particolare Biamonte, Paraja e Fofinha ma tutte sono abbastanza sensibili alle pratiche che posso fornire loro perché vogliono star bene…
Come si svolge una tua giornata tipo con loro?
Prima di entrare in campo le preparo con bendaggi e massaggi riscaldanti…
Il grosso del lavoro avviene alla fine dell’allenamento perché provvedo a scaricare la fatica e la stanchezza della seduta salvo la necessità di effettuare interventi specifici.
Dall’allenamento alla partita come cambia il tuo impiego?
Tanto perché in partita sono molto concentrate ed è importante, per ognuna di loro, riscaldarsi al meglio. La partita assorbe tutte le attenzioni.
C’è un episodio particolare che ricordi?
Si…l’anno scorso mi è dispiaciuto molto l’infortunio occorso a Sara Gaggiotti…
Un brutto stiramento agli adduttori che ci costò anche la partita.
Salvezza ad un passo? Soddisfatto di questo campionato?
Credo ormai di si…ormai manca poco…
Fino a questo punto la stagione deve essere considerata assolutamente positiva.
Mi auguro di poter assistere ad un bel finale di stagione…
Cosa farai l’anno prossimo?
Mi piacerebbe rimanere qui…con questa dirigenza mi trovo alla perfezione.
Il campionato di A1, una vetrina importante…
Si perché hai a che fare con atlete professioniste e poi, ogni giorno imparo qualcosa da queste ragazze…