Luca Rossini è il nuovo preparatore atletico della Roma Volley Club per la stagione 2022/23.
31 anni, nato a Formia (LT), laureato in Scienze Motorie con Magistrale in Management dello Sport, attualmente Dottorando in Imprese, Istituzioni e Comportamenti (economia comportamentale).
Luca è stato giocatore di serie A nel ruolo di Libero, come giocatore ha vinto un campionato italiano giovanile U.18 e campionato e coppa di serie A2 con la MRoma. Lasciata nel 2015 la carriera da giocatore, per infortunio, si è specializzato come preparatore atletico e assistant coach.
Dal 2017 al 2019, ha lavorato come assistente allenatore di coach Cuccarini, curando la preparazione e lo sviluppo fisico della nazionale femminile israeliana, sia senior che giovanile. Nella stagione 2019/20 ha seguito coach Cuccarini nell’esperienza a Caserta in serie A1. Nelle successive stagioni ha lavorato con Scandicci in serie A1, ancora con la nazionale femminile e maschile israeliana e in Francia con il club Pays d’Aix en Venelles in serie A femminile.
Da aprile 2021 è preparatore atletico e assistant coach della nazionale femminile bulgara con cui ha partecipato alla VNL 2022 e parteciperà ai prossimi Campionati del Mondo.
Un professionista giovane, molto motivato, con diverse esperienze di alto livello in Italia e all’estero.
Queste le sue prime parole:
“Sono molto legato a Roma, sono cresciuto pallavolisticamente con la MRoma. Sono contento di potermi anche riavvicinare a casa e alla mia università. Sono felice di tornare a “indossare” la maglia della squadra della capitale. Quando abbiamo avuto i primi contatti, mi ha sorpreso in positivo l’ambizione del Club. Ho avuto subito l’impressione di una società con le idee chiare.”
“Coach Cuccarini è stato l’allenatore che mi ha lanciato. Ho iniziato in Israele con lui e poi insieme abbiamo vissuto una non fortunatissima esperienza in Italia. Ci siamo trovati molto bene a livello professionale e umano. Beppe è una grande persona, molto preciso e attento. Una sua peculiarità fuori dal campo? È un buongustaio, sa distinguere e apprezza il buon cibo e il buon vino.”
“Da ex giocatore, nel mio attuale ruolo mi manca la pressione durante la partita. Da staff si può aiutare, ma il lavoro in campo, durante la gara, lo fa la giocatrice. L’istinto mi spingerebbe ad intervenire di più, ma deve essere l’atleta a saper gestire questi momenti. Aver giocato ad alto livello aiuta a comprendere le difficoltà che vivono le giocatrici. A distinguere i momenti in cui si può spingere e i momenti in cui è necessario un passo indietro. Anche nella gestione emozionale, essere stati in campo, aiuta a riconoscere lo stato in cui si trova l’atleta.”
“Le esperienze all’estero ti arricchiscono tantissimo, sia da un punto di vista umano che pallavolistico. Ogni paese ha una filosofia del lavoro e dei ruoli diversa. In Francia, per esempio, l’allenatore è quasi un manager, in Bulgaria esiste una cultura del lavoro particolare, ci sono molte differenze con la nostra. Grazie al mio percorso e agli allenatori con cui ho lavorato, che hanno vinto tanto e che mi hanno trasmesso le loro esperienze, ho potuto portare in altri paesi il mio bagaglio di conoscenze, contribuendo con il mio metodo di lavoro, basato su principi e regole.”
“La squadra che è stata allestita è forte. Completa in ogni fondamentale e in ogni ruolo. Ho avuto modo di parlare con tutte loro. Ne ho ricavato un’ottima impressione, un gruppo adeguato agli obiettivi societari. Tutte hanno dimostrato buon carattere e sono arrivati, anche dall’esterno, buoni feedback su tutte loro. Purtroppo, quando la squadra è forte si tende a sottovalutare il lavoro che deve essere fatto, ma il campionato non sarà facile e dovremo lavorare molto bene per poter rispettare le aspettative.”
“L’A2 è un campionato lungo e complesso, con due fasi, entrambe importanti visto che si sommeranno nella seconda fase i punti della prima. In A1, essendoci i playoff, ci sono periodi dell’anno in cui si rallenta e poi si accelera in vista delle fasi finali. In A2 non si può fare, non si possono perdere punti. Sarà importante poter contare su tutte le giocatrici, avere il maggior ricambio possibile in campo. Fondamentale sarà l’impostazione del lavoro nella parte prestagionale, da modulare poi nelle settimane seguenti. Si dovrà aumentare o diminuire l’intensità anche in base alla squadra avversaria. Con una stagione così lunga dobbiamo lavorare anche sulla parte mentale, far capire che servono esercizi di prevenzione agli infortuni e una corretta alimentazione. L’altro aspetto che migliora le performance della squadra è la comunicazione interna nello staff tecnico. Serve coesione con il capo allenatore e con gli altri componenti dello staff, così sarà più facile capire quando sarà opportuno o no spingere, scegliere se in una certa situazione la priorità è tecnica o fisica. Dobbiamo avere una strategia di lavoro in staff nel rispetto del ruolo di ognuno.”
“Roma è una delle più belle città al mondo. Ho studiato e giocato a Roma, la conosco bene. Cultura, arte, eventi, tante cose da fare e tanti posti da visitare. Io intanto ho iniziato a farmi una lista di trattorie e ristoranti romani dove consumare un’ottima Cacio e Pepe: il mio piatto preferito.”
“Ai romani dico che il progetto è ambizioso e la squadra è molto forte. Giocare con il pubblico è un’altra cosa. Io al PalaTizano ci vinsi il campionato di A2 con l’MRoma. E’ bellissimo gremito di gente. Un campo che quell’anno mantenemmo imbattuto, anche grazie al calore del tifo. Mi auguro di vedere in questa stagione il pubblico romano intorno a noi, sono certo che sarà una stagione emozionante per tutti.”