Prime sgambate ieri sera sul parquet del PalaSomenzi per
Federica Stufi: la giovane toscana si è presentata alla corte di mister Micoli dopo una lunga estate tinta d’azzurro prima con la juniores e poi con la nazionale maggiore. Lunedì, invece, sarà la volta di Giulia Rondon anche lei dopo gli impegni con le nazionali. La squadra intanto mercoledì sera ha svolto un test – allenamento a Verona contro la Gaiga; le gialloblu sono scese in campo a ranghi ridotti (assenti Stufi, Rondon, Vasileva e Marquez) ma il lavoro è comunque utile per affilare le unghie in vista della stagione.
Una preparazione molto delicata che Stefano Micoli e Luca Milocco hanno voluto seguire con la massima attenzione e scrupolosità. A supporto dei due tecnici è arrivato da Gorizia Enrico Rejc; laureato in Scienze Motorie, Enrico vanta una grande esperienza in campo sportivo e con lui si è cercato di perfezionare e curare nei minimi dettagli la preparazione atletica.
Come mai a Cremona? <Quest’estate io e Stefano abbiamo quasi per scherzo ipotizzato una collaborazione, e poi abbiamo fatto di tutto perchè si avverasse. Ora che anche i dirigenti e le atlete hanno capito “a cosa servo” , se il lavoro svolto verrà giudicato positivamente, spero tanto che la collaborazione potrà proseguire in futuro, anche perchè la città mi è piaciuta molto>.
Qual’è il tuo ruolo? <Attraverso esercizi ed elaborazioni “fotografo” le atlete con vari filtri per acquisire “numeri” che le definiscano quantitativamente, ed in base a questi contribuisco a sviluppare protocolli di allenamento adeguati a portarle ad una performance atletica la più alta possibile, e ad un rischio di problemi muscolari il più basso possibile. Dagli anni 60′ – ci spiega Rejc – ci sono stati i primi “preparatori atletici” nel calcio (e poi negli altri sport). Questi derivavano dall’atletica ed hanno portato le loro conoscenze in palestra ai calciatori (ed in seguito a pallavolisti e cestisti) facendo fare gli stessi esercizi dei maratoneti o dei saltatori che essi allenavano>.
Che metodo hai usato con la Magic Pack? <La preparazione fisica per gli sport di squadra ha 3 regole base: bisogna conoscere il modello funzionale dello specifico sport (quanti salti in 1 partita; quantità e durata di fasi attive e recupero, …….) in base a questo si devono “cucire su misura” ad ogni atleta (in base a ruolo e stato di forma) carichi ed intensità di lavoro ottimali. Ed infine, visto che l’atleta è parte del capitale della società, ogni volta che si infortunia è come se si perdessero soldi. Per questo ci sono dei parametri che possono predire la possibilità o meno di farsi male (e nel primo caso meglio prevenire con esercizi appositi. Poche persone ragionano in questo modo, ancor meno hanno gli strumenti ma bisogna avere dei dati oggettivi e ancor meno riescono a lavorare in sintonia con il resto dello staff per applicare i risultati ottenuti nella quotidianità degli allenamenti. Con Stefano, Luca e Cristian (fisioterapista) abbiamo lavorato su questa direzione e spero che il lavoro abbia dato i suoi frutti.
Come ti sei trovato a lavorare con l’Esperia? <Stefano è un grande allenatore e un ottimo preparatore atletico ed ha impostato un programma di lavoro molto buono, che ho rifinito individualizzandolo in alcuni ambiti (pesi, durata e tipo di alcuni lavori tecnici, …) grazie a una serie di test svolti con strumenti complessi e costosi: è una ciliegina sulla torta, che però a livelli così alti può farsi sentire>.
Ed ora? <Abbiamo analizzato le caratteristiche delle singole giocatrici ed abbiamo fatto piani individuali. Ora che anche i dirigenti e le atlete hanno capito “a cosa servo” , se il lavoro svolto verrà giudicato positivamente, spero tanto che la collaborazione potrà proseguire in futuro, anche perchè la città mi è piaciuta molto>.