Poco meno di un anno dopo, la Marche Metalli può ancora esultare. Dalla gioia per promozione a quella per la permanenza in A2 con due giornate di anticipo, passando per le speranze, le sofferenze, le sensazioni che hanno accompagnato una stagione memorabile. Nella mente restano le immagini di una festa spontanea e coinvolgente: l’urlo che ha scosso le pareti del palasport di piazzale Olimpia, le lacrime sincere, l’abbraccio tra il vice-presidente Claudio Scataglini e il capitano Annalisa Pepe. “Siamo stati bravi a giocarcela in ogni momento con Tortolì, a non subire troppo nei nostri punti deboli. Il resto lo ha fatto la voglia delle ragazze, si sono meritate questo traguardo con un torneo encomiabile”. La voce di Alessandro Fammelume riassume l’emozione di una salvezza sofferta e per questo ancora più bella. Protagonista silenzioso, capace di raccogliere a metà stagione un testimone scomodo, capace di pilotare la squadra verso lo striscione d’arrivo con un girone di ritorno superlativo. “Il primo pensiero è andato a tutte quelle persone che mi avevano sconsigliato di accettare questo incarico. Ma ho dato ascolto alla mia incoscienza. C’è soprattutto la gratitudine verso le ragazze che hanno dimostrato una professionalità incredibile, verso Valter (Matassoli, ndr.) che mi è sempre stato vicino, verso la società che ha fatto un gran lavoro. Alla fine della partita ho mandato un messaggio di ringraziamento a tutti, era il minimo”. Salvezza raggiunta, passando per mille ostacoli, non ultimo i problemi di salute di Pia Larsen. “Mai pensato di non farcela. Lo spessore morale e tecnico di questa squadra sono una garanzia”.