L’emozione resta impressa nelle parole.
Claudia Mazzoni, quarta stagione da libero della
Marche Metalli, non se l’aspettava di essersi spinta così in là, tanto da timbrare la partita ufficiale numero 100 con la maglia di Castelfidardo. Una sorpresa, come quella che la società di piazzale Olimpia le ha organizzato domenica pomeriggio: una maglia speciale (“Claudia, 100 volte grazie”), perché in fondo speciale era la ricorrenza. “Stavo facendo riscaldamento, non mi sono nemmeno accorta che lo speaker aveva chiamato proprio me. E’ stata una grande emozione e mi dispiace se mi sono dimenticata di ringraziare qualcuno tra i dirigenti”. Un rapporto solido, costante, tanto che la Mazzoni (fabrianese, 25 anni compiuti pochi giorni fa) è l’unica giocatrice ad aver vissuto tutto il viaggio in serie A della Marche Metalli Castelfidardo. “E’ la prima volta nella mia carriera che mi capita di restare per così tanto tempo in una società. Ma del resto è anche naturale così, visto che sono sempre stata circondata dall’affetto di tutti. Sono felice e grata a questa società, qui mi sento come a casa”. La celebrazione delle cento partite con la Marche Metalli (“non le avevo mai contate”) è stata quasi più sorprendente dell’avvio in campionato di Castelfidardo, che contro Urbino ha bissato il successo dell’esordio di Collecchio. “C’è un buon gruppo, molto affiatato in campo. Stiamo semplicemente raccogliendo i risultati del lavoro quotidiano. La squadra è forte in tutti i fondamentali e in questo momento abbiamo trovato il nostro equilibrio. Urbino ci ha messo in difficoltà, è vero, ma siamo riusciti ugualmente a venirne a capo. E poi resto dell’idea che quella di Capriotti sarà una formazione che darà fastidio a tutti”. Dal calendario arriva l’opportunità di capire il momento della Marche Metalli: mercoledì sera a Roma contro Mattiolo e compagne, domenica al PalaOlimpia il Sassuolo delle “grandi firme”. “Ci aspettano due gare difficili – sottolinea Mazzoni –, ma non parlerei di esami. Intanto pensiamo a Roma, una trasferta da affrontare con umiltà e con la serenità dei nostri mezzi. Vogliamo portare a casa un risultato utile, ma senza crearci troppe pressioni. Non è davvero il momento”.