Poca voglia di piangersi addosso, non è nel dna di una squadra che ha saputo fin qui adoperarsi per qualche carpiato con triplo avvitamento. Molto più desiderio di guardare avanti, di leggere tra le righe di un girone di ritorno che prospetta sostanziose possibilità di risalire la china (otto confronti casalinghi contro le sei trasferte). Da Altamura è tornata una
Marche Metalli senza punti. Non accadeva dallo scorso 21 novembre (derby con Civitanova) di andare in bianco. E' tornata soprattutto una squadra che ha maledetto il virus influenzale che si è infilato sul pullman, negandole la presenza in campo di
Chiara Negrini, restituendole a mezzo servizio Claudia Mazzoni e Barbara Campanari. I sé ed i ma, come sempre, servono a poco, di certo non aggiungono nulla alla classifica. Ma è chiaro che a giochi fatti riempiono i pensieri di rammarico, considerando anche l'indisponibilità di Sorokaite. “C'è grande dispiacere – ammette François Salvagni – perché con un po' di fortuna potevamo adesso parlare di una vittoria. E' evidente che l'assenza del nostro capitano ci ha condizionato, anche e soprattutto per quello che lei rappresenta in questa squadra”. Che va anche al di là dei riscontri tecnici e di quello straordinario stato di forma che aveva accompagnato la Negrini all'ultimo impegno del girone di andata. Nonostante tutto, non mancano le sensazioni positive: il set vinto con straordinaria autorità contro una formazione di notevole caratura tecnica, l'esordio con la maglia della Marche Metalli di Elvira Savostianova. “Mi è piaciuta molto”, confessa il tecnico gialloblu. “Con lei la squadra è completa, speriamo di poterlo dimostrare da domenica”. Brave le centrali, generosa la prova di Santiago in ricezione. Ma c'è anche il rovescio della medaglia. “All'inizio siamo mancati a muro ed in difesa, una pecca che preclude dall'assenza di Negrini. Adesso abbiamo una settimana per inserire al meglio Savostianova”.