Ci sperava, ci credeva, lo voleva. Ma questa è una stagione nata e vissuta nel segno della sofferenza e sembra quasi inevitabile che il suo epilogo avverrà all’ultima giornata. La sesta vittoria nelle ultime nove partite (diciassettesimo risultato utile su ventisette gare) non è bastata alla
Marche Metalli per liberarsi di ogni preoccupazione, per mettere la firma sul registro della prossima serie A2. Era importante vincere lo scontro diretto con Matera e la squadra di Salvagni l’ha fatto. Con quello che aveva dentro. Ma al totale manca ancora un punticino. Un’inezia, direte voi, ma quel punto pesa come un macigno, anche perché da raccogliere domenica al PalaOlimpia nel confronto con Altamura, quinta forza del campionato, non ancora certa di timbrare il visto per i play off. Serve un punto perché i tre punti di vantaggio su Sassuolo e Firenze, che condividono il terz’ultimo posto (Matera la diamo già per salva, potendo contare nell’ultimo turno sull’impegno contro la già retrocessa Collecchio), non garantiscono ancora la salvezza. In caso di arrivo a pari punti, le emiliane metterebbero sulla bilancia 12 vittorie, le toscane 11, la Marche Metalli 10. Queste sono le regole, inutile disquisire. Ma è un’evenienza alla quale la squadra di Salvagni non vuol pensare. La rabbia e le qualità mostrate nel prendere per i capelli Matera e trascinarla al tie-break, nonostante l’1-2 ed il 16-19 del quarto set, lasciano il cuore pieno di speranza. La Marche Metalli ha dimostrato l’altra sera di essere squadra vera, si è stropicciata gli occhi nell’ammirare Savostianova e a quel traguardo adesso vuole arrivarci con le sue mani. Punto e basta. Sapendo di contare sull’apporto di un’intera città.