La peggiore notizia nel momento meno opportuno. La
Marche Metalli ha piegato le gambe nella gara che poteva valere una decisa svolta nella sua tormentatissima stagione. Inerme di fronte al Corridonia, incapace di usare muro e difesa, le stesse armi che avevano fruttato un punto d’oro appena una settimana fa contro Busto Arsizio. Troppo brutta per essere la squadra che aveva saputo arginare le sue disgrazie. Sconsolato coach Salvagni. “Ha vinto la squadra più unita, quella che ha interpretato meglio questo spareggio salvezza, consapevole che alla fine conta solo il risultato. Amareggiato? Molto. Venivamo da tre mesi di sacrifici e solo grazie al lavoro eravamo riusciti a rendere la classifica ancora plausibile. E’ la cosa che mi fa più male. Mi aspettavo un atteggiamento diverso. Mi prendo la responsabilità di non essere riuscito a gestire la fase di cambiamento dopo l’addio di Santiago, ma ho ancora chiaro l’obiettivo finale e continuo ad inseguirlo”. Sebbene la strada per la salvezza si sia fatta ancor più tortuosa. “Può ancora succedere di tutto e possiamo ancora pensare di raggiungere il traguardo. Ma se la squadra è quella di domenica è tutto più difficile”. La prospettiva non incoraggia: alle porte, di seguito, Rivergaro, Arzano e Civitanova, le prime. “Ma non so cosa sia peggio o meglio in questo momento”.