Megius Padova: sconfitta dal Forlì
Autore: Lega Volley Femminile
19 Settembre 2005

Sconfitta per 3-0 a Cerea del Megius. La squadra di Daniele Rampazzo, ancora senza due elementi importanti come Centoni e Corjeutanu e in attesa dell'ultimo rinforzo di mercato, ha sofferto Moreno Pino e compagne, anche se a tratti si è potuto vedere qualcosa di buono. Regla Torres ha fatto il suo esordio in campo in maglia Megius mettendo a segno 3 punti nel primo set, mentre le giovanissime Giulia Zaffin ed Enrica Merlo hanno avuto un rendimento molto positivo. Quest'ultima in particolare è stata molto precisa in ricezione e ha attaccato con il 62%. Positiva anche la prova, soprattutto a muro, di Chiara Dall'Ora.

Nel primo set parte bene il Megius. Regla Torres mette a segno il suo primo punto sul 5-2. Poi però il muro di Forlì prende le misure dell'attacco padovano, che si affida soprattutto a Saara Loikkanen, mentre Kenny Moreno Pino è particolarmente incisiva. Forlì pareggia i conti (7-7) e prende il largo (15-10) chiudendo 25-18.

Nel secondo set Rampazzo lascia a riposo Torres e mette in campo Dall'Ora e Gligorovic (quest'ultima per Vannini). Forlì parte 3-0 e tiene un largo margine fino alla fine del parziale (25-16).

Nel terzo e ultimo parziale il Megius lotta in avvio. Un bel muro di Chiara Dall'Ora vale l'8-7, ma poi esce ancora il maggior peso in attacco di Forlì (15-12 per le romagnole). Sul 23-16 un bel turno di battuta ancora di Dall'Ora (due ace per lei) rende meno pesante il passivo (25-20).

Daniele Rampazzo a fine gara non è troppo preoccupato della prova del Megius: “Le ragazze sono appesantite, hanno lavorato tantissimo – spiega – Per questo ho deciso di cambiare il programma e di concedere il lunedì di riposo. In particolare Loikkanen è molto stanca perchè in allenamento è sempre sotto pressione”. Il test, per alcuni aspetti, è stato comunque utile: “Ho visto dei miglioramenti in ricezione, anche se a tratti. Anche la difesa si è comportata bene. In attacco abbiamo sofferto il fatto di avere pochi riferimenti, come pure a muro”.

 


 

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