Volley Millenium Brescia è al lavoro per la costruzione della squadra che parteciperà al prossimo campionato di Serie A2 femminile. La società bresciana per l’ottava stagione consecutiva militerà in Serie A e il primo tassello del nuovo roster è il tecnico, alla terza stagione sulla panchina di Millenium.
Nato ad Omegna, provincia di Novara, il 21 agosto 1981, coach Beltrami ha dato il via alla propria carriera nel 2004, come scoutman di Chieri (Serie A1).
Promosso come secondo allenatore nella stagione 2007-08, nell’annata 2008-09 passa all’Asystel Novara, sempre in A1, con cui vince la Coppa CEV. Dal 2006 al 2013, parallelamente all’attività di club, riveste il ruolo di assistente allenatore della nazionale tedesca guidata da Giovanni Guidetti, di cui era collaboratore anche a Chieri, conquistando il bronzo al World Grand Prix di pallavolo femminile 2009 e il secondo posto al Campionato Europeo 2011 in Serbia e Italia.
L’esordio da primo allenatore arriva nel 2009 in Serie B2, al Chieri ’76 Carol’s, in quella successiva è alla guida delle concittadine del Chieri, in A2, ottenendo la promozione nella massima categoria del campionato italiano, a cui partecipa con lo stesso club nella stagione 2011-12. Nell’estate del 2012 accetta l’incarico di direttore tecnico del settore giovanile del club tedesco dello Schweriner, dove tuttavia rimane pochi mesi: poco dopo l’inizio della stagione 2012-13 subentra ad Alessio Simone nel Forlì Bologna (A1).
Nell’annata 2013-14 il coach di Brescia è alla testa di Casalmaggiore durante la prima stagione in A1. Dopo aver allenato la nazionale Under 19 della Germania, dal 2014 al 2016 prende le redini della LiuJo Modena. Per il campionato 2016-17 allena il Kamnik in Slovenia dimettendosi nel dicembre 2016: rientrerà in Italia a gennaio per concludere il campionato con la Savino Del Bene Scandicci al posto di Mauro Chiappafreddo. Nell’annata seguente passa a Filottrano, neopromossa in A1, da cui viene esonerato nel dicembre 2017. Nell’aprile 2018 entra nello staff tecnico della nazionale olandese al seguito di Jamie Morrison, con cui partecipa ai Mondiali in Giappone, mentre dalla stagione 2018-19 guida per un biennio Montecchio Maggiore in Serie A2. Vice di Massimo Barbolini a Scandicci nella stagione 2020/2021, ha accettato di guidare la Millenium Brescia per la stagione 2021/2022.
Nella prima stagione con le Leonesse il tecnico originario di Omegna ha raggiunto la Finale Spareggio Promozione per la A1 e la Finale di Coppa Italia, portando in casa bresciana il primo trofeo di Serie A. Confermato per il 2022/23, Beltrami anche nella seconda stagione a Brescia ha conquistato l’accesso alla Finale di Coppa Italia e alla Finale Playoff Promozione. Anche in virtù del percorso con la Valsabbina Millenium Brescia, coach Beltrami è stato nominato CT della Nazionale Italiana Juniores B, con cui si unirà a breve e che guiderà per tutta l’estate in diverse competizioni internazionali.
Al termine della seconda stagione alla guida della Banca Valsabbina Millenium Brescia il tecnico nato a Omegna – da anni ormai residente a Verona – ha le idee chiare sul proprio futuro.
Tra Beltrami e Volley Millenium c’è una progettualità condivisa e la voglia di togliersi ulteriori soddisfazioni. «Le statistiche parlano chiaro, non sono mai stato tre anni consecutivi da primo allenatore nello stesso posto. Sono sempre stato ambizioso, forse troppo, ho iniziato la mia carriera molto giovane e ho sempre cercato di salire».
«Sto trovando un posto dove sto veramente bene, riesco a esprimere quello che sono e trovo sempre nuovi stimoli in ciò che facciamo. In particolare sono soddisfatto della crescita – con e del club, mia personale e delle atlete – dimostrata dalle tante ragazze che sono andate o andranno a calcare il palcoscenico della Serie A1.
Questa è una cosa importante, che fa sì che io mi trovi molto bene e abbia voglia di rimanere, rimettermi in gioco per l’anno prossimo e ripartire da capo».
«La stagione appena passata – anche a giorni di distanza – continua a lasciarmi le stesse emozioni. È una cosa molto bella, credo che questa sia la conferma che è stata un’annata molto importante, per l’intensità con cui l’abbiamo vissuta. Abbiamo affrontato difficoltà sportive e umane, abbiamo dovuto provare a rimettere i tasselli in linea per tenere la macchina in carreggiata. Ci siamo riusciti fino alle Finali, che purtroppo non abbiamo vinto, ma il bilancio non può che essere positivo. Viste le premesse di inizio campionato e il girone di ferro in cui eravamo – anche l’altro poi si è dimostrato un ottimo girone – possiamo dirci soddisfatti dei risultati. Spesso nello sport non basta lavorare bene, anche se si è davanti agli altri, bisogna arrivare alla domenica e al mercoledì e fare meglio degli altri. Abbiamo avuto tanti avversari di livello, alcuni molto bravi, ed è stata un’esperienza molto formativa».
«Avevamo una squadra molto inesperta – spesso “giovane” viene utilizzato con accezione negativa ma non lo è – che ha sofferto l’inesperienza ma che ha goduto della totale esuberanza e “sana follia” di provare, che credeva di poter fare cose oltre all’abitudinario. Erano capacità all’interno del talento di questo gruppo, ma per chi è meno esperto la difficoltà sta nel controllare il proprio potenziale, e tutto quello che è fuori dalla zona di comfort. Qualche volta ci siamo riusciti, altre no. Ci resta un anno assolutamente positivo, che mi ha lasciato tanti insegnamenti. Avere a che fare con i giovani insegna molto, anche su come stanno cambiando le esigenze generazionali.»
«In questi due anni siamo sempre arrivati in finale. Probabilmente siamo coraggiosi, perché a inizio anno promettiamo sempre di puntare ad arrivare fino in fondo mentre la maggior parte delle altre società, anche se fanno squadre forti, non dichiarano i propri obiettivi e si limitano a dire “ci proviamo”».
«In due anni tante formazioni hanno provato ad arrivare in alto, qualcuno ha fatto meglio di noi (Roma, Trento, Pinerolo, Macerata) però la maggior parte siamo riusciti a tenerle a bada. Qui a Brescia abbiamo una grande ambizione, nel raggiungere la massima serie ma anche nello strutturarsi, nel lavorare e diventare sempre più professionali – e professionisti – in quello che facciamo. C’è sinergia di intenti con Millenium, sono molto contento dei due anni che mi hanno formato e dato la possibilità di fare il percorso di quest’estate con la Nazionale».
«Di queste esperienze tengo tutto. Le emozioni delle vittorie più complicate, i playoff quest’anno, la Finale di Coppa Italia nella passata stagione. Cerco di fare sempre tesoro delle sconfitte, chiedendomi perché sono arrivate e che cosa è successo.
Sto sviluppando una metodologia di lavoro che parte dai concetti principali di questi anni ma che è in divenire da quando sono a Brescia. Già nel corso dell’anno appena terminato abbiamo aggiunto delle situazioni che erano molto efficaci, partiremo da quelle per sviluppare il nostro lavoro sulle esigenze e le reazioni della squadra.
Manterrei il metodo, che ha portato due squadre differenti a raggiungere i risultati sperati. Aggiungeremo sicuramente qualche attenzione in più ad alcuni aspetti, che alla fine di quest’anno hanno funzionato. Punteremo a generare ancora più consapevolezza e, visto che si sta strutturando una squadra più esperta, ancora più feedback dalle giocatrici sul metodo e sulle reali esigenze di quello che il gioco ci chiederà.
Si salva tutto, anche le sconfitte, perché servono per capire dove siamo stati carenti. Da lì dovremo iniziare a lavorare».