L’incontro odierno sul futuro del gruppo
Vicenza Volley al PalaCia con l'Assessore allo Sport, Gianfranco Morsoletto e col dirigente Giorgio Vezzaro, dice Giovanni Coviello “è stato allucinante per la mancanza completa di comunicabilità tra due mondi distanti anni luce. Ancora non riesco a capire se c’è qualcos’altro oltre all’ignoranza che riscontro da tempo da parte di quest’assessore e dei suoi uffici su come vada gestito il lavoro e la programmazione di un club complesso come il nostro, che sarebbe l’orgoglio di qualunque città con 14 squadre maschili e femminili che vanno dal giovanile all’A1 femminile e alla B1 maschile e con 25 club in tutta l’Italia che operano col nome Vicenza VolleyCenter. A questo punto non mi rimane che rivolgermi a tutta la città a cui appartiene in particolar modo la squadra di A1 e chiedere a Enrico Hullweck, sindaco di Vicenza e sua massima espressione, di assumere la carica di presidente del club al mio posto per difendere un patrimonio che non può essere azzerato da quello che ancora oggi ho dovuto sentire”.
Premesso che la carica sportiva di presidente non implicherebbe per il sindaco nessuna responsabilità economica (di cui continuerebbe a farsi carico ovviamente Coviello nel suo ruolo di Amministratore unico e di rappresentante della proprietà della Piùsport Vicenza s.r.l., la società a cui la squadra appartiene) l’ingresso del sindaco come massimo rappresentante costringerebbe a venire tutti allo scoperto: “Oggi, io e il membro del nostro Cd, avv. Paolo Doria, inizialmente presente, poi andato via, ci aspettavamo, dopo un rinvio ulteriore di oltre un mese dall’ultima convocazione saltata del 10 febbraio e a sole 3 partite dal termine della regular season di A1, che si affrontasse direttamente e senza ulteriori indugi il problema della necessaria convivenza con i lavori al palasport. Abbiamo, perciò, subito sgombrato il campo a polemiche non da noi provocate ribadendo che ci sono altri modi per gestire gli spazi palestra che non riversino su altre società sportive i problemi di ridotta utilizzabilità dell’impianto durante i lavori e, soprattutto, che ufficializzavamo, se il progetto della seconda fase dei lavori sarà confermato così com’è e/o se nel frattempo dovremo lasciare Vicenza, cosa ad oggi realmente estremamente probabile, che il nostro club non parteciperà alla pur dovuta gara di assegnazione della gestione futura dell’impianto perchè lo reputiamo ripensato in maniera economicamente disastrosa e non gestibile da un privato se non fortemente sovvenzionato dal pubblico. Quindi auspicavamo che altre società, ben attrezzate e referenziate nel settore, prendessero in carico il palasport riservandoci di utilizzarlo pagando a loro o al Comune il relativo affitto per le squadre del settore femminile e maschile di base che rimarranno a Vicenza per dare continuità ai nostri enormi investimenti sul territorio. Ci siamo, quindi, trovati inizialmente di fronte il buon e incolpevole ing. Fichera (del settore manutenzioni del Comune) a cui era stato dato l’incarico, inutile, di illustrarci di nuovo la parte di progetto riguardante la sistemazione del piano di gioco e l’aumento dell’agibilità, già sbloccato mesi fa, quando, dopo le battaglie fatte, avevamo dimostrato che il primo progetto espelleva il volley che non avrebbe potuto giocare partite internazionali nel palasport, altro che la demagogica propaganda contro il volley che, reo solo di essere cresciuto lavorando bene, avrebbe escluso le squadre di altri sport! Dopo un comprensibile stop alle chiacchiere, non volendo fare il Berlusconi con l’Annunziata, ho chiesto di formularci proposte concrete e, soprattutto, scritte, per gestire il prossimo periodo. Ci è stato anticipato che ogni accordo sarebbe stato limitato al primo anno con sei mesi di finestra di utilizzo, che i problemi legati ai danni economici per minori se non dimezzati introiti pubblicitari erano esclusivamente nostri problemi non risolvibili in alcun modo con, magari, estensioni della durata dell’accordo o con altre facilitazioni, che il problema dei collaboratori non sportivi di Vicenza che perderanno il lavoro non è un problema dell’assessore, che l’interruzione forzosa e anticipata di 2 mesi della convenzione in atto è semplicemente da accettare, che gli spazi di allenamento per le nostre 4 squadre partecipanti a campionati nazionali sarà fino al 1° novembre di 4 ore al giorno e che se avranno problemi, testuali parole del competente assessore Morsoletto, queste squadre potranno allenarsi insieme, che il palasport è di tutti, cosa che ci trova convinti assertori anche se certamente questo non verrà reso possibile proprie dalla gestione delle decisioni di Giunta da parte di Morsoletto, grazie alla cui interpretazione dei voleri ufficiali verranno avvantaggiate realtà che già hanno un impianto mentre gli enormi costi futuri di gestione, ridotti a ben poco negli anni di nostra permanenza nell’impianto (già 10 anni fa gestito dal Comune con ben 5 dipendenti) per forza di cose ricadranno sull’Amministrazione e, quindi, sulla Comunità per magari farsi tanti piccoli amici dando qui e là ore in uso a costo di perdere un club di vertice e così via…”
Detto questo la società biancorossa da oggi in poi non farà altre dichiarazioni attendendo la formalizzazione delle inaccettabili proposte oggi anticipate e sperando nella responsabile accettazione da parte del Sindaco della carica offertagli da Coviello a nome suo, della società e dei tifosi vicentini in modo che il prestigio e il carisma della prima carica cittadina, uniti alla sua auspicata sensibilità a un patrimonio comune, possano riuscire a fare quello che il presidente uscente non è riuscito a fare.
In attesa di queste decisioni, soprattutto quella di Hullweck, nei prossimi giorni Coviello, che rimarrà in panchina nelle partite da dirigente e per non turbare troppo la squadra, sonderà la disponibilità di alternative di prestigio nel caso di rifiuto da parte del Sindaco volendo, in quesl deprecato caso, il presidente che ormai si considera un ex recuperare tutta la sua libertà operativa e di critica.
Sarà gioco forza anche da subito valutare tutte le opzioni esistenti e già prospettate al club da altre amministrazioni, fermo restando l’impegno sul territorio perchè, come Coviello ha detto oggi a Morsoletto, sfidandolo anche, quando saranno verificate le prospettive evidenziate dall’uno dall’altro e delle cui conseguenze ognuno dovrà prendersi la responsabilità, alla classica cena da pagare “non sarà l’espulsione della squadra di A1 a liberarla di me, che rimarrò a Vicenza, città che amo, per portare avanti tutto il mio progetto sportivo-imprenditoriale, sia nel volley e nello sport in genere, anche se privato del vertice massimo, che nel mondo dell’editoria e della comunicazione fino a che non sarà chiaro che quello che stiamo facendo lo stiamo facendo per la città.”