Abile e arruolata. La perla nera
Monique Adams, schiacciatrice ricevitrice di classe sopraffina, 188 cm per un corpo sempre scultoreo (“non ho potuto fare la modella perchè ero troppo alta” confessa la splendida Monique), nata il 7 febbraio 1970, si è presentata in splendida forma a Vicenza, superando la visita medica di controllo anticipata di comune accordo per rassicurare la
Minetti Infoplus, sua, in parte nuova, società, visto che la colored ha giocato a Vicenza nel 98-99, primo anno di A1, insieme a Valentina Borrelli.
I problemi di usura della cartilagine del ginocchio, per altro giudicato ben operato 2 anni fa, e fisiologici per chi, come lei, vanta anni di militanza ad altissima intensità, sono stati considerati dall’ortopedico della società Francesco Barcaro perfettamente gestibili dallo staff medico ed è stata quindi sciolta ogni riserva a riguardo. Il resto lo ha fatto la sua simpatia contagiosa, con la quale ha tenuto banco per un’ora nell’apposita conferenza stampa di presentazione a questo punto ufficiale e … definitiva.
“Vicenza è una piccola e gradevole cittadina, molto simile alla mia Daphne, in Alabama. A Vicenza, poi, si può dire che sia iniziata la fase più matura della mia carriera – ha tenuto a sottolineare Adams- quella che ha influito anche sulla mia vita personale, dato che ho conosciuto qui, in una cena organizzata dal presidente Coviello con i ragazzi dell’allora squadra di C maschile, il mio attuale marito, Claudio Michetti. Lui è un palleggiatore e assieme, chissà, si potrebbe allestire una piccola squadra di future atlete biancorosse … Non quest’anno però, sono qui per giocare e vincere”, ha subito rassicurato con un sorriso ammiccante (e ammaliante) l’attaccante-ricevitrice statunitense mettendo definitivamente nel cassetto, se pure ve ne fosse stato bisogno, i vecchi problemi che erano costati, in passato, la cancellazione, concordata a fatica, del contratto con l’allora Cosme Ceis Vicenza: “Se sono quì è perchè con Coviello, nonostante lo scioglimento dell’intesa per il 1999-2000, dovuto anche alla mancata chiarezza del mio precedente procuratore con cui ho poi rotto subito i rapporti, ho sempre conservato un rapporto di amicizia e di stima. E se lui mi ha chiamato lo stesso vale sicuramente anche per lui, che in alcuni delle stagioni passate so che mi aveva cercato”.
Monique Adams torna in Italia dopo un’esperienza di due anni col Toray Arrows in Giappone, dove ha trovato una cultura sportiva molto diversa. “In quel paese gli allenamenti sono molto, troppo pesanti e l’allenatore è una figura quasi mitizzata, forse troppo per un’istintiva come la sottoscritta. Io il primo anno, in cui siamo arrivate seconde alla grande, ho anche dato una mano come allenatrice cercando di mettere a disposizione anche la mia esperienza umana, ma lì non sono rare per le più giovani anche le punizioni corporali, cosa che faccio veramente fatica ad accettare. Per fortuna qui a Vicenza troverò Manuela Benelli, la migliore palleggiatrice che abbia mai visto all’opera in Italia, secondo me ancora ineguagliata, e che, mi dicono, ha un carattere compatibile col mio, che vuole unire all’aggressività la voglia di divertirsi. Ci divertiremo parecchio, promesso! Vi avverto però che, quando sono contenta di un mio gesto atletico o faccio un bel punto, mi capita spesso di improvvisare balletti abbastanza appariscenti. Non prendetemi per matta, è il mio modo di esultare. Sono sicura che il pubblico vicentino mi saprà capire più di quello giapponese.”
