Minetti Infoplus Vicenza: non si placa la questione PalaCia
Autore: Lega Volley Femminile
10 Aprile 2006

 

Per tanti mesi si è  infamata la Minetti Infoplus Vicenza. L'accusa? Aver cacciato il basket dal palazzetto tramite il gruppo Vicenza Volley, a cui fa capo e che in 14 anni ha portato ben 4 squadre (l'A1 femminile, la B1 maschile, la B1 femminile e la C maschile) a partecipare a campionati nazionali di volley (tutti disputati con indiscutibile successo di pubblico nell'impianto comunale) e che ha un vivaio unico in Italia e 25 club associati al progetto Vicenza VolleyCenter che in tutta la penisola, da Palermo a Pordenone, portano con orgoglio il nome di Vicenza.

A questa operazione di assurdo discredito, che non può che nascere dall'invidia e dalla pochezza degli autori, visto che l'accusa, di fatto, è quella aver lavorato bene, si sono prestati in tanti, più o meno consapevolmente, dall'assessore allo sport, Gianfranco Morsoletto, al suo ufficio, di cui fa parte un dirigente nazionale del basket, fino, anzi a partire, ovviamente, dal presunto “mandante, Claudio Corà, nella sua doppia veste di allenatore dell'A.S. Basket Vicenza e di direttore del Centro Sport Palladio spa, la società privata a cui fa capo l'impianto costruito su suolo pubblico (di competenza dell'assessore ai servizi sociali, Piazza) e di cui è presidente il sig. Silvano Allegro.

Le accuse nella sostanza erano e sono facilmente confutabili ma, di fronte al doppio ruolo di Corà c'era il classico equivoco: per conto di chi parla? Dell'A.S. Vicenza Basket, quella a cui faceva riferimento l'assessore allo sport, che a difesa dello sport di tutti dichiarava di non poter non tener conto delle richieste di altri club sportivi? O per conto del Centro Sport Palladio, impresa privata a chiari fini di lucro, sia pur legittimi, statuti a parte?

 

Le dichiarazioni di Silvano Allegro pubblicate domenica da Il Giornale di Vicenza, a seguito delle precise e mai ipocrite dichiarazioni, di venerdì e riportare sabato sullo stesso giornale, del patron del gruppo Vicenza Volley (Coviello oggi commenta: “Sono contento che finalmente ci sia la risposta ufficiale a quelle che non erano provocazioni ma l'unico modo per tirar fuori la verità”), sciolgono tanti equivoci e svelano molte cose, ora inequivocabili.

 

Silvano Allegro, presidente, come detto,  del Centro Sport Palladio spa, dice 3 cose fondamentali a cui Coviello sente di dover ribattere.

 

La prima, con riferimento ai dubbi espressi da Coviello sul'opportunità di una partecipazione a un bando per un impianto comunale con dispute economiche rilevanti in corso proprio col Comune,  è che “non esiste un contenzioso per 1,7 miloni di euro col Comune, bensì una trattativa per l'acquisto del terreno dove sorge il  complesso sportivo”. La replica di Coviello a questo proposito è semplicissima: “perchè per questa trattativa è addirittura fissata, come hanno riportato più volte i giornali, un'udienza in Tribunale per gennaio 2008 col timore che intervenga la Corte dei Conti? Anche per questo i giornali sono la mia fonte non smentita. Per quanto riguarda l'invito di Allegro a preoccuparmi dei nostri <contenziosi col Comune> qui casca l'asino: quali contenziosi? Qui, sì, c'è una discussione in atto, sicuramente osteggiata dagli interessi di Allegro, non dello sport, ma correttamente riportata ora ai vertici dell'Amministrazione dal cortese e gradito invito per giovedì del sindaco della città, dr. Enrico Hullweck, che così avrà anche modo di capire direttamente e meglio, senza sponsor dell'una  o dell'altra parte, chi fa soprattutto sport e chi soprattutto ci guadagna”

 

La seconda dichiarazione di Allegro, con riferimento ai vecchi contatti del Vicenza Volley col Centro Sport Palladio per usarne l'impianto, contatti mai andati a buon fine, è che “il tenore delle dichiarazioni del Coviello dispiace ancora di più se si tiene conto che il Centro Sport Palladio gli ha manifestato la disponiblità ad ospitare nel proprio palazzetto la squadra di pallavolo femminile di serie A …” in un impianto che “ha un'agibilità di 1.600 spettatori …” disponibilità a cui Coviello avrebbe opposto dubbi “per il vero inconsistenti e privi d'una qualsiasi ragione” … per portare avanti “un tentativo di ottenere ciò che vuole senza troppi sforzi e screditando i possibili rivali tra cui il Centro Sport Palladio”.

La replica di Coviello è anche qui semplicissima: “Non parlo dell'assenza di nostri sforzi per ottenere ciò che vorremmo evidenziata da parte di chi si definisce, forse con un lapsus freudiano, come possibile rivale, dopo aver dichiarato disponibilità e amicizia. Non obietto neanche sull'agibiltà di 1.600 posti, che da verifiche fatte in tempi non sospettabili, quando utilizzavamo l'impianto, da parte del suo direttore Corà, non portavano all'utilizzabilità di quei 1.600 posti per un campo da volley, ma  solo per manifestazioni di spettacolo e questo per la dislocazione dei sedili che, una volta estratti, avrebbero occupato le zone di pertinenza del campo da volley! Sottolineo solo che Allegro, che sbaglia anche sui suoi dati, forse dimentica anche quello che ha detto a un giornale quando scrive a un altro, perchè oggi parla (e lo ringrazieremmo se fosse e se sarà veramente interessato, sì, ma più sincero)  di disponibilità verso il volley su Il Giornale di Vicenza (al riguardo gli ho telefonato di persona la scorsa settimana e lui mi ha rinviato a verifiche da fare … col solito Corà), ma il 4 gennaio, accanto all'intervista del multiforme Corà che ci accusava delicatamente così “il volley non può cacciare il basket dal palazzetto”, su Il Gazzettino Allegro scriveva, in un suo intervento fortemente polemico (ad arte?, è il nostro dubbio sempre più certo) con quel Comune con cui afferma ora di non avere contenziosi ma solo trattattive d'acquisto di terreni già da lui … usati : “il Comune … minaccia i cittadini di pagare milioni di euro per assicurare solo un unico servizio privato, il volley femminile. Credamo non sia giusto e pensiamo allora che il Comune dovrebbe apprezzare la nostra gestione invece di chiederci continuamente soldi (allora il Comune i soldi li chiede? n.d.r.) per un parco non realizzato tanti anni fa (sigh!, n.d.r.) “. Allora Allegro ci vuole da lui ma, continua Coviello “ci accusa di espellere il basket dal palazzetto! Non è che, poi, magari andando da lui, ci accuserà di averlo espulso, il basket, anche … dal Centro Sport Palladio? Suvvia, sia sincero, lei è un imprenditore orafo e serio!”

 

La terza dichiarazione/intenzione di Allegro, definitiva e finale, perchè libera il club da gran parte di quelle badilate di escrementi, che sono, come già detto, molto più sgradevoli delle badilate di fango di cui si lamentava il buon Morsoletto, difensore, magari inconsapevole, di cause ora più chiare (le dichiarazioni di Allegro dimostrano che poi l'origine di almeno una parte di quel fango non è nostra), è quella che riporta sempre oggi Il Giornale di Vicenza che dice, di seguito all'auto “denuncia” di Allegro come nostro “rivale”, che “il Centro Sport Palladio spa cui fa capo Allegro .. con una lettera al Comune ha già dichiarato la propria disponibilità a partecipare alla gara di appalto per la gestione anche del palasport di Via Goldoni…” In questa dichiarazione di partecipazione alla gara e in quella parola “anche” c'è la liberazione definitiva e certificata addirittura dalle presunte vittime, che come nei thriller di rispetto si scopre spesso che sono invece i carnefici, dall'accusa di Morsoletto & c. verso il gruppo Vicenza Volley:

 

Coviello conclude: “Non siamo noi a cacciare il basket dal Palasport cittadino, ma è lo sponsor del basket, finora ad arte confuso col club, che, però, da lui dipende, a voler gestire oltre al suo palazzetto, contenzioso confermato a parte col Comune, <anche> quello in cui gioca (o, ormai, giocava) il volley! Chi è che sta cacciando qualcun altro, signor Allegro? Chi è la vittima, signor Morsoletto? Serve a questo punto che io risponda o basta l'evidenza dei fatti? Grazie, sig. Allegro, Presidente del centro Sport Palladio e sponsor dell'A.S. Vicenza Basket.

A proposito, siccome a quel bando noi confermiamo di non voler partecipare (anche perchè la forza economica della sua impresa è da noi inarrivabile), le saremo ancora più grati se ci risponderà su quanto vorrà incassare “anche” dall'affitto a noi della sua struttura, da lei proposto, solo tramite i giornali, però…

La nostra speranza ultima ora è il Sindaco, che ci riceverà giovedì mattina, sicuramente con le idee ora più chiare su chi è la vittima e chi è il carnefice.

Grazie, sig. Sindaco di volerci finalmente ricevere”.

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