Minetti Infoplus Vicenza: si inasprisce il caso Djersilo
Autore: Lega Volley Femminile
11 Maggio 2006

Si è inasprita la polemica tra la Minetti Infoplus Vicenza e la procuratrice di Ivana Djerisilo, migrata verso la Turchia, dimenticando il lavoro fatto dal club biancorosso per farla crescere e metterla in evidenza: “Oggi Irena Tomovic – dice Coviello – si è permessa di inviare un fax pieno di affermazioni a dir poco contestabili (come l’evidenziazione che Ivana ha giocato in presenza di un problema alla mano, sicuramente non peggiore di tanti altri problemi professionalmente sopportati da tante nostre atlete sempre, comunque, seguendo le indicazioni del nostro ortopedico) ma anche  di minacce che fanno ridicolmente riferimento addirittura alla situazione dei pagamenti con cui alla data siamo a dir poco totalmente in linea, avendo pagato tutto, come attesta la ricevuta firmata da Ivana prima di lasciare Vicenza, e dovendo pagare il prossimo rateo entro il 20 maggio! Abbiamo fatto presente questo alla signora serba per via informale e domani lo faremo formalmente. Quello che ci lascia interdetti è la scorrettezza di fondo della procuratrice, a cui ci piacerebbe pensare che sia almeno in parte estranea una ragazza in cui abbiamo creduto e che non dovrebbe dimenticare che siamo stati noi a  lanciarla. Non pretendevamo certo che Ivana rimanesse qui in presenza di offerte per noi comunque eccessive (se l’Eczacibasi spende il triplo di quanto spendevamo noi buon per l’atleta e peccato per il club turco!) ma non tolleriamo che questo fosse stato deciso già dalla sua procuratrice come risulta dalle mail arrivateci già in aprile ma soprattutto che Djerisilo abbia fino al momento della partenza smentito tutto parlando con me e Manù di attaccamento alla maglia mentre addirittura confessava la sua decisione, presa senza rispettare formalmente i passi contrattuali, addirittura all’impiegato della banca in cui aveva il suo conto corrente, impiegato che potrà testimoniare questa mancanza di lealtà. E chi non è leale non solo non lo vogliamo qui, ma difficilmente avrà un vero successo nella sua carriera sportiva, almeno nello sport che piace a noi. “

Detto questo Coviello volta pagina (“se Ivana vuole trovare un accordo lo faccia direttamente con noi, chiedendo scusa”), pensa ai passi da fare per chiudere la conferma di capitana Paccagnella, ben altro esempio comportamentale, e finalmente riprende a sorridere quando legge le interviste alle sue 5 giovani che quest’anno hanno “assaggiato” l’A1 in Campionato o in Coppa Italia provenendo dalla Novello di B1, che già aveva dato da inizio stagione alla squadra maggiore Dall’Igna e De Gennaro, grazie al grande lavoro del suo allenatore Giuseppe Nica.

Ecco le mini interviste con le risposte a 2 semplici domande: “Cosa ti ha dato la possibilità di far parte della Serie A1? Quali sono le tue aspettative per il futuro?

Per la padovana Valentina Bedin “L’A1 è stata una bella esperienza, che inaspettamente non ho nemmeno trovato molto impegnativa, probabilmente perché per me giocare a pallavolo è la cosa più bella. In A1 ci si allena di più e anche i ritmi sono molto più elevati, con il gioco molto più veloce di quello a cui sono abituata. Ma non ho mai trovato grosse difficoltà anche perché le altre ragazze mi hanno aiutato molto. Trovo che Benelli sia un’ottima allenatrice, che sa dire le cose giuste al momento opportuno e dare consigli sempre molto utili. Questa esperienza mi ha aiutato molto a crescere, anche a livello personale, dovendo affrontare gli allenamenti e le partite insieme a ragazze spesso più adulte, in situazioni, quindi, che non avevo mai vissuto finora. Per il futuro la mia aspettativa rimane, ovviamente, quella di potermi migliorare ancora e di arrivare a giocare in categorie superiori alla B1”.

Per Ilaria Antonucci, montanara trentina, “l’esordio in A1 è stata un’esperienza molto positiva di cui sono molto felice e di cui mi sento anche in dovere di ringraziare la società per l’opportunità che mi è stata concessa. Mi ha aiutato a crescere dal punto di vista tecnico, perché mi sono confrontata in una categoria dove il gioco e anche gli allenamenti hanno un ritmo ed una intensità diversa. Per il futuro quello della serie A rimane il mio obiettivo e mi auguro di essere in grado di potermi giocare questa possibilità al più presto”.

E Giusy Astarita, sorrentina doc, bronzo agli europei e ai mondiali pre juniores, “l’esperienza con la serie A1 all’inizio è stata piuttosto impegnativa, perché mi dovevo ambientare con le compagne e anche perché l’impegno degli allenamenti e della partite è più alto e il gioco molto più veloce di quello a cui sono abituata. Poi però mi sono sentita pienamente integrata anche umanamente con tutta la squadra e quindi le cose sono diventate più facili. È un’esperienza che mi ha fatto crescere sicuramente, dal momento che confrontarsi con atlete più forti ti stimola molto ed aver avuto anche la possibilità di scendere in campo è stata un’emozione davvero forte, anche se avevo il timore di non essere all’altezza. Però, al momento di scendere in campo, sono riuscita ad affrontare la situazione con lo spirito giusto e quindi sono riuscita a non risentire molto della preoccupazione iniziale. La serie A rimane il mio obiettivo principale e quindi il mio impegno in questa ottica sarà sempre assiduo e spero di riuscire a raggiungerlo in breve tempo, sempre con l’aiuto dei tecnici che mi hanno seguito in questi anni a Vicenza”.

Per la vicentinissima Marilyn Strobbe “è stata davvero una bella esperienza, perché la serie A è completamente diversa dalle categorie in cui ho giocato finora. Mi sono trovata abbastanza bene, sebbene il livello degli allenamenti e del gioco sia decisamente più impegnativo, ma in questo mi hanno aiutato molto anche le compagne e i tecnici. Anche per me l’approdo in serie A, ma non solo con comparse, rimane il mio obiettivo principale e farò senz’altro tesoro dell’esperienza che ho potuto fare già quest’anno”.

Per l’altra vicentina doc del vivaio, Giada Marchioron, nata a Marostica, “la serie A per me è stata una bella esperienza che mi ha aiutato molto nella crescita tecnica. Inizialmente avevo qualche difficoltà di adattamento, anche nel gruppo, ma l’andare del tempo e l’abitudine ad allenarmi con la squadra mi hanno aiutata ad integrarmi al meglio. Potersi allenare o giocare a livelli così alti è senza dubbio un’esperienza che mi è servita anche per capire il tipo di impegno che si deve dare per arrivare e restare a certi livelli. Dal momento che giocare in serie A è il mio obiettivo sportivo, questa esperienza è stata senza dubbio molto utile per capire questo e per affrontare con lo spirito migliore la prossima stagione, anche se al momento non so ancora quale potrà essere la mia destinazione”.

In bocca al lupo ragazze biancorosse!

 

Visualizza sponsor