La Minetti Infoplus Vicenxa di A1 e la Novello Vicenza di B1 festeggiano Verena Trolese, la loro giocatrice finalista di Miss Italia. La ventenne opposta di Bolzano è tra le 100 più belle d'Italia dopo aver superato prima una selezione tra oltre 3.000 ragazze in Trentino e Alto Adige guadagnando la fascia di Miss Cinema della sua regione e, poi ieri sera, la “semifinale” a S. Benedetto del Tronto: tra 242 ragazze di tutt'Italia solo 77, tra cui lei, sono arrivate alla finale di Salsomaggiore insieme ad altre 23, le Miss di ogni regione più Miss Roma e Miss Milano.
Ovvia la felicità di Verena, già campionessa d'Italia under 19 con la Sisa Vicenza e protagonista quest'anno della promozione in B1 della squadra al vertice del vivaio del Vicenza Volley. E sincere le congratulazioni di tutte le sue compagne di squadra, del suo allenatore Peppe Nica col suo staff, degli sponsor, Mario Novello in testa, e della società che le ha concesso il permesso di assentarsi dalla convocazione per il raduno sportivo per lanciare un'altra sfida, quella della sua bellezza e della sua simpatia.
“E ora bisognerà prolungare il permesso” dice il dg Coviello “per consentirle di giocare fino in fondo questa sua partita particolare. Ma Verena lo ha meritato con la sua applicazione costante e seria in 3 anni di militanza sportiva a Vicenza e speriamo che a votarla a Salsomaggiore siano tutti gli appassionati di pallavolo oltre che tutti gli ammiratori della bellezza e della semplicità, perchè Verena, di fatto ora Miss Volley, ha dimostrato che uno sport duro ma bello e non di contatto come il volley, sia pure praticato ai massimi livelli, non solo non toglie nulla alla femminilità ma anzi esalta le qualità fisiche delle ragazze aggiungendoci, magari, quel pizzico di tonicità in più che non guasta. E poi la competizione di ogni partita allena alla competizione della vita e il concorso di Miss Italia è una grande competizione, che, a sua volta, ci restituirà per il campionato (a meno del raggiungimento di vette di cui, per scaramazia non parliamo) una Verena ancora più matura e più sicura di sè”.