E’ terminato venerdì il primo periodo di lavoro della Minetti Vicenza in preparazione al suo undicesimo campionato in A1. Alle 20,30 lo sciogliete le righe prima di ricominciare da lunedì mattina a sudare. E mai verbo fu più appropriato in un palasport in cui qualcuno del passato ha dimenticato di far montare l’impianto di condizionamento … nonostante oltre 14 mesi di chiusura (lavori?) in 2 anni.
Erano assenti in questa prima fase solo la schiacciatrice croata Matea Ikic, in nazionale seniores anche se da 2 settimane alle prese con un’infiammazione alla spalla che la farà giocare da libero nelle amichevoli di preparazione alla doppia sfida con l’Ucraina per l’ultimo posto disponibile per i prossimi europei), l’opposta argentina Romina Bertone, anche lei in nazionale, anche se juniores, e la vicentina Anna Ensabella, il secondo libero in A1, che ha iniziato la preparazione con la Novello Fidas Vicenza di B2, in cui sarà titolare, ma che da lunedì coach Fangareggi ha convocato per il gruppo di A1 insieme a Flavia Assirelli, centrale di malo, e Irene Gomiero, opposta di Barbarano, 2 promesse entrambe del 90 della Novello e scudettate under 18 con l’Ottica Padrin Vicenza.
Le campionesse biancorosse hanno alternato il lavoro fisico col preparatore Terry Rosini, che l’ha fatta ovviamente da padrone in questi giorni, ai primi contatti con la palla, utili tecnicamente ma anche psicologicamente a smorzare la pura fatica fisica con un po’ di ‘divertimento’ agonistico.
“Le condizioni generali – dice coach Fangareggi – sono buone anche in base ai test di Rosini, ma, come naturale, non mancano dei problemini, da quelli di alcune ragazze a cui andrà corretta la postura (come per Ivana Curcic e Monika Kucerova) a quelli di altre arrivate, dopo le vacanze estive, con una tonicità muscolare non perfetta, anche se accettabile ad inizio attività. Ma la gran parte sono a posto e l’esempio di alcune ‘vecchie’ come Stefania Paccagnella e Anna Paola Mattiolo e di altre più giovani come Monica De Gennaro e Valentina Tirozzi è confortante. Abbiamo tempo per lavorare ma fin da adesso mi è piaciuto l’atteggiamento generale di tutte e anzi devo frenare la voglia di strafare di alcune, come Moky, che ha appena terminato di fatto il suo recupero dopo l’operazione al gomito e che smania dopo un lungo periodo di inattività. Tutte devono capire che, se l’impegno è sempre encomiabile, qualche volta per aiutare se stesse e la squadra è opportuno dosare sforzi ed energie, per evitare che un qualche eccesso fisico possa compromettere la propria salute in un campionato lungo e impegnativo come quello che stiamo per affrontare.”
I primi giorni, ovviamente, sono anche di ‘allenamento’ per l’affiatamento dello staff, in cui ai ben noti assistenti tecnici Maurizio Baraldo e Bernardo Guadalupi e al fisioterapista Roberto Rizzetto (già alle prese con qualche inevitabile contatto col medico sociale, l’ortopedico Francesco Barcaro) si è aggiunta la giapponese Kumi Nakada, la ‘studentessa in coaching’, ma ‘maestra delle alzatrici’. Anche se Kumi è (e per un po’ di tempo sarà) alle prese con problemi di lingua, Fangareggi ha già intravisto in lei: “dando per scontate le sue capacità tecniche e la sua esperienza anche internazionale, una grande serietà nell’approccio al lavoro, che potrà essere utile anche alla squadra, oltre a una buona predisposizione ai rapporti umani, che l’aiuteranno ad inserirsi in tempi brevi.”
E non a caso stamattina Kumi, una delle più grandi palleggiatrici che abbiano mai calcato i campi di volley del mondo, ha condotto al PalaRewatt, di persona ma insieme a Fabio Feltrin e Giacomo Scalco, gli assistenti di coach Michele Marchiaro (assente giustificato per … compleanno), il primo allenamento specifico di alcune palleggiatrici del vivaio, tra cui Teresa Bernabè (un’under 16 dell’Ottica Padrin di serie D appena arrivata dal Joy VolleyCenter di Finale Ligure) e le 2 novelline Enrica Rizzotto (duevillese del 1989) e Lisa Zecchin (padovana del 1990), che a fine allenamento ha semplicemente e a nome di tutte detto: “E’ bravissima e mi è già servito tantissimo quello che mi ha insegnato. Sento che con lei avremo un’arma in più per crescere, che bello!”.