Mondiali 2006: l'Italia scende dal tetto del mondo, in finale va la Russia. Azzurre battute dallo strapotere fisico delle avversarie e dalla tattica di Caprara
Autore: Lega Volley Femminile
15 Novembre 2006



 

ITALIA – RUSSIA 3-0 (25-19; 25-16; 25-20)

ITALIA: Rinieri 2, Anzanello 4, Togut 14, Piccinini 8, Paggi 2, Lo Bianco 3, Cardullo (L). Ortolani 1, Fiorin 5, Guiggi 3, Centoni 0, n.e. Dall’Igna. All. Barbolini.

RUSSIA: Borodakova 5, Kilic 21, Godina 11, Merkulova 9, Godina 11, Gamova 14, Kryuchkova (L). Safronova 0, Kulikova 0, n.e. Zhitova, Bruntseva, Sheshenina. All Caprara.

 

Dai primi scambi di questa seconda semifinale iridata conquistata dalla nazionale femminile si capiscono subito i temi della partita. Attenzione in difesa, fantasia in distribuzione e velocità italiane contro gli attacchi potenti di Godina, Kilic e Gamova.

L’equilibrio è rotto da un ace della palleggiatrice Akulova e le russe girano la boa del sedicesimo punto con un vantaggio di tre punti. L’Italia ritrova con Piccinini l’aggancio, ma la squadra russa imprime un’altra accelerazione con il servizio Godina. Nella seconda fase del parziale i cm in più delle avversarie iniziano a farsi sentire, Barbolini prova a mettere in campo Ortolani per Rinieri cercando maggiore potenza in attacco. La mossa però non ottiene risultati ed il set è conquistato dalle russe per 25-19.

Continua la supremazia delle avversarie nel secondo set, la ricezione azzurra è costantemente sotto pressione, perde in precisione e su gioco scontato la Russia costruisce muri a go go. Da ogni parte della rete le azzurre non riescono a passare (4-13 il gap). La corsa russa inizia a rallentare e l’Italia, pur rimanendo lontana nel punteggio, comincia ad opporre maggiore resistenza. E’ ancora Godina a darci dispiaceri dalla linea del servizio ed a firmare il massimo vantaggio (10-20). La Fiorin, entrata per Piccinini e dopo un muro subito trova un attacco punto, un muro su Kilic ed un ace su Godina riportando l’Italia a contatto con le avversarie (16-21). Una reazione che la Russia spegne subito affidandosi a Gamova e a Kilic.

Nel terzo set continua lo strapotere avversario: i primi 4 punti si traducono in 3 muri ed un ace di Godina. Le azzurre non mollano, anzi, con Fiorin, Guiggi e Togut impattano sul 7-7. La Russia torna a farsi sentire e costruisce il gap di 4 punti che risulterà vincente sfruttando al massimo lo strapotere fisico. E’ di Kilic il primo di quattro match point della Russia ed è l’errore della Togut ad aprire la porta della finalissima alla avversarie.

Oltre alla superiorità fisica, impressionante in molti frangenti, le avversarie hanno tatticamente letto molto bene la partita.

Nella conferenza stampa Massimo Barbolini si congratula con la Russia e con il tecnico Caprara per la partita giocata, ma esprime il dispiacere di non aver giocato bene questa semifinale mondiale: “Abbiamo avuto molte difficoltà a partire dalla ricezione e successivamente in attacco. Non abbiamo fatto nulla bene e sono dispiaciuto.”. Sul fronte opposto Caprara si è complimentato con le proprie giocatrici per aver giocato con grandissima concentrazione la partita che valeva la finale

Alle azzurre spetta ora il compito di cancellare immediatamente lo stop di oggi e di puntare con decisione alla medaglia di bronzo nella finalina che le vede opposte alla Serbia Montenegro, unica squadra oltre la Russia capace di batterci in questo Mondiale (alle 4.00 di giovedì mattina il fischio di inizio)


L’ALTRA SEMIFINALE

Brasile – Serbia Montenegro 3-1 (25-17; 25-14; 21-25; 25-20)

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