“Quando mia moglie Neli è arrivata a Jesi, tre anni fa, mi ero posto l’obiettivo di poter allenare la Monte Schiavo un giorno. Ora che sono stato chiamato a ricorpire questo incarico posso dire di aver tagliato già un primo importante traguardo”.
Queste le parole del nuovo tecnico della Monte Schiavo Banca Marche, Dragan Nesic, di passaggio a Jesi per prendere i primi contatti con lo staff tecnico e discutere delle ultime manovre di mercato della formazione rossoblu.
“Sin dai primi contatti con la società mi è stato spiegato quali erano le idee per la prossima stagione. Il prossimo campionato, con l’allargamento a 14 squadra, credo che consenta di fare qualche cambiamento in più.
Noi ci siamo subito interessati alla palleggiatrice Maja Ognjenovic, uno dei maggiori talenti in circolazione in questo momento. Era il nostro punto di partenza perché oltre ad essere una brava regista è alta ed ha una struttura fisica che può offrire molto alla squadra. Con i risultati fatti nel club e nella sua nazionale crediamo che ci possa far fare un salto di qualità”-
“Un’altra giocatrice importante – continua Dragan parlando della nuova Monte Schiavo – è la Flier, con la quale ho parlato all’ultimo torneo Boris Eltsin in Russia. Lei completa una diaganale con la regista, tutta dell’84, è molto motivata e ha le caratteristiche giuste per il campionato italiano”.
“Sono poi molto contento dei tre ritorni: quello di Zilio, di Cerioni e di Travaglini. Zilio che conosco meglio so che è super motivata, una motivazione di quelle importanti, non solo per un puro proclama di inizio stagione.
Sono poi proprio soddisfatto delle riconferme di Bown, Calloni, Rinieri e Negrini, ragazze che condividono i nostri progetti e che hanno anche loro la giusta carica”.
“Ora siamo in cerca di una giocatrice universale – spiega Dragan, entrando sul mercato – un terzo posto quattro che possa attaccare anche dal due e che sappia tenere la palla in gioco, in ogni caso una giovane, forse straniera. La nostra rosa sarà composta da 10 atlete”.
“I nostri obiettivi? Non vogliamo fare alcun proclama, il che non significa che la società non abbia chiari i suoi traguardi e io i miei personali.
Vogliamo vincere qualcosa, certo, ma non perché non si è ancora vinto: io non sono qui per fare la gara con chi c’è stato prima di me”.