Dopo due match consecutivi presso il palazzetto dello sport di Trebaseleghe, la Nuvolí AltaFratte Padova si appresta ad affrontare quello che sarà il settimo impegno stagionale e quindi la trasferta in terra calabrese a Soverato.
La gara in programma domenica alle ore 17:00 metterà di fronte due squadre oggi ai piani bassi della classifica, se infatti le padovane la affronteranno forti del loro unico punto messo in cascina dopo la gara d’esordio contro Città di Messina, le catanzaresi ne possono vantare tre, frutto della vittoria esterna sul campo della Sirdeco Pescara, successo ottenuto anch’esso all’esordio, nella giornata dell’8 ottobre.
La squadra di coach Vincenzo Rondinelli partirà alla volta della Calabria nella mattinata di sabato, pullman, aereo e auto saranno i mezzi di trasporto che consentiranno a Masiero e compagne d’arrivare presso il PalaScoppa, teatro della sfida.
La gara di domenica pomeriggio dà la netta impressione d’essere un confronto serrato tra due squadre che probabilmente vorranno fare della sfida il proprio trampolino di lancio alla ricerca di un aria maggiormente ossigenata rispetto a quella che venete e calabresi stanno respirando da inizio torneo.
Il confronto letto solamente grazie alle statistiche dice di due team molto equivalenti, le due squadre non hanno elementi in grado di primeggiare nella classifica delle migliori venti attaccanti e ricevitrici, Volpin Francesca e Bibiana Guzin (ex San Donà insieme ad Alice Trampus) hanno lo stesso numero di ace (7).
Abbandonando le classifiche individuali e arrivando a quelle di squadra la Nuvolí AltaFratte Padova e il Volley Soverato hanno un numero simile di attacchi punto (268-266) e di muri (38-37) con padovane leggermente superiori dai nove metri (30-26) sarà quindi la battuta l’arma in più delle ragazze del duo Rondinelli-Fiscon?
A rispondere è proprio il secondo:
“L’aggressività al servizio sarà come sempre molto importante perché nel caso tu metta in crisi l’avversaria hai già compiuto un bel passo avanti verso la conquista del punto, ma non basterà solo quella, dovremo essere aggressivi in ogni fase di gioco e mantenere questa aggressività per tutta la durata dell’incontro. La battuta in funzione di muro e difesa e queste due azioni in funzione del contrattacco, dovremo inoltre essere tutti piccoli ingranaggi, in campo ma pure in panchina, registrati ed oliati al meglio per far funzionare tutto nel migliore dei modi, sempre a tutta, senza mai mollare un attimo perché questo ci sta insegnando la serie A2, se molli anche solo pochi secondi tutto diventa terribilmente complicato” (foto Gioacchino Pagano)