Montecchio Maggiore, 25 luglio 2018
Ormai al terzo anno a Montecchio il libero veronese è una certezza.
Ylenia Pericati, classe 1994, si appresta ad iniziare la terza personale stagione per S.lle Ramonda-Ipag Montecchio e forma con Fiocco e Giroldi il gruppo di superstiti della vittoria del campionato di Serie B1 di due anni fa. Oltre ad essere una delle più longeve sarà anche una delle più “anziane” del gruppo.
A Montecchio sei una certezza, come vivrai quest’anno il ruolo di veterana?
So bene di essere una delle giocatrici più grandi e sarà mio compito dare l’esempio e far comprendere fin da subito, alle nuove arrivate, qual è lo spirito che accompagna la società e la squadra. Non credo che sarà difficile anche perché in queste stagioni sono sempre stata molto concentrata sul lavoro quotidiano e sempre presente nelle dinamiche di spogliatoio che sono altrettanto fondamentali per creare un gruppo coeso che permetta di lavorare sempre al meglio, quindi mi auguro di avere nuove compagne che condividano questo mio pensiero.
Quello appena passato, è stato il primo anno in Serie A2, come lo valuti?
A livello di squadra, nonostante le difficoltà del girone di ritorno, lo valuto positivo dato che abbiamo raggiunto l’obiettivo stagionale. A livello personale invece, nel complesso sono contenta ma l’infortunio che mi ha fatto giocare, prima con molto dolore e poi mi ha tenuta ferma ai box. Credo abbia rallentato il mio processo di crescita che stava proseguendo bene fino a quel momento. In questo anno ho avuto modo di vivere la pallavolo come una professione ed è stato stupendo, avendo così la possibilità di giocare anche contro squadre che si potevano definire di un’altra categoria e ciò mi ha fatto crescere tanto, oltre a capire ancor di più su quali aspetti concentrare il mio lavoro; uno su tutti l’uscita dalla posizione e quindi la rapidità di piedi.
Come hai vissuto il tuo infortunio che aveva allarmato tutti?
L’inizio è stata la parte più complicata, soprattutto a livello psicologico, perché io sentivo dolore ma non avevo la possibilità di fermarmi, perché la stagione prevedeva tantissime partite ravvicinate, quindi giocavo con dolore che limitava la mia prestazione in campo. Fino a quando mi sono svegliata una mattina che non riuscivo più a camminare e in quel momento non potuto fare altro che fermarmi. Nonostante non si capisse bene quale fosse il problema, è stato un po’ più semplice perché mi sono fermata ed è sparito anche il male, così ho potuto ricominciare a giocare.
Cosa ti aspetti dalla prossima stagione?
Prima di tutto: migliorare, recuperando il tempo perso lo scorso anno. In secondo luogo sono molto incuriosita dalla scelta dell’allenatore che si porta a presso un curriculum di tutto rispetto. So che avremo un’americana in squadra che sicuramente ci porterà qualcosa di nuovo sia a livello di gioco che culturale, in più sarà l’occasione per migliorare il mio inglese. Quindi essenzialmente sono molto positiva, come è giusto essere all’inizio di una nuova stagione che naturalmente mi auguro possa essere migliore della scorsa in termini di vittorie, in maniera tale da alzare l’asticella degli obiettivi.