Il comparto delle centrali dell’Ipag Ramonda Montecchio fa il pieno di potenza e fisicità, acquisendo la giocatrice italiana, di origine romena, Alexandra Botezat. Con i suoi 196 cm di statura, la classe 1998, cresciuta a Castelfranco Veneto, riesce a mettere in campo una forza fuori dal comune e infatti, a 25 anni ancora da compiere, può vantare una carriera davvero invidiabile.
Dopo l’esordio in B1 con il Bruel Bassano nel 2013/14, si accasa al Club Italia per tre anni, nei quali assapora prima l’A2 e poi l’A1, mettendo a referto, nel 2016/17, un campionato da 138 punti in 22 presenze. Da questo momento Botezat conosce, per cinque stagioni, solo la massima serie. Uyba Busto Arsizio, Imoco Volley, Brescia e Megabox Vallefoglia le compagini in cui ha militato, vincendo una Cev Cup, una Supercoppa italiana, un Mondiale per club e una Coppa Italia. Titoli che hanno arricchito un palmares già scintillante per le due medaglie conquistate con la maglia azzurra: l’oro nel mondiale U18 del 2015 e l’argento con la Nazionale maggiore nella XXX Universiade del 2019.
La stagione scorsa Botezat è tornata in A2 tra le file della Futura Giovani, offrendo prestazioni sopra le righe (283 punti in 31 partite). Che le sono valse l’ingaggio da parte dell’Ipag. «Arrivo da una stagione positiva» afferma la centrale. «Dopo qualche annata in cui ho trovato meno spazio, era importante giocare con continuità e acquisire nuova fiducia nelle mie capacità. Ora sono contenta della chiamata di Montecchio. Il progetto mi ha convinta fin da subito e voglio dare il mio contributo per raggiungere l’obiettivo della massima serie».
Uno spirito ambizioso, che si abbina a grande dedizione e altruismo anche oltre allo sport. «Ho una laurea triennale in Scienze e tecniche psicologiche e sto proseguendo gli studi in Psicologia del lavoro. Inoltre, partecipo ad un progetto di volontariato».
Dunque, doti fisiche e qualità umane. Una combinazione redditizia in uno sport come la pallavolo e il direttore generale del Montecchio, Annalisa Zanellati, lo sa bene. Per questo ha puntato proprio sul profilo di Botezat: «Alexandra è un’atleta che conosco da molti anni. La sua importante fisicità consentirà di avere una maggiore organizzazione in campo anche nella fase di difesa. Pure le sue peculiarità caratteriali hanno inciso molto per ultimare l’acquisto: nel nostro sport vince sempre il gruppo, non l’individualità».