Rebecchi Rivergaro: il big match è di Beccaria e comapgne
Autore: Lega Volley Femminile
30 Gennaio 2005

Dopo ogni vittoria Leo Barbieri lascia che i riflettori illuminino le
sue ragazze.
«Abbiamo lavorato molto in settimana e devo far i complimenti alle mie
giocatrici. E’ la prima volta che mi capita di arrivare in palestra
dopo due sconfitte consecutive e non sentire una parola da parte di
nessuno. Tutte erano consapevoli che bisognava solo lavorare; è lo
spirito giusto, sfido qualsiasi squadra nel nostro campionato ad avere
questa reazione dopo due sconfitte consecutive».
Terminato l’elogio legato all’aspetto psicologico, inizia quello
tecnico.
«Abbiamo servito bene e la loro ricezione ha accusato parecchio. Questa
è la chiave statistica. Poi dobbiamo dire che noi abbiamo in più i
punti dei centrali, che ci hanno permesso di migliorare la fase di
cambiopalla».
Nei momenti decisivi Rivergaro ha fatto la differenza.
«Quando la tensione è altissima a nessuna delle mie giocatrici viene il
“braccino”. Neanche quando perdiamo. E stasera abbiamo giocato tante
palle importanti, penso almeno una ventina di set point, nei quali
abbiamo fatto la differenza».
La classifica?
«La guardo sempre, dalla prima giornata. Ma conto quanti punti ci
separano dalla sesta, visto che il quinto posto è l’ultimo utile per i
play off».
Anche Cinzia Callegaro sottolinea la ricezione non brillante delle
napoletane.
«Probabilmente siamo partite un po’ contratte, ma dopo due sconfitte
penso sia normale. Nessuno ci mette pressione, forse ce ne siamo messe
un po’ da sole. Due set sono stati equilibratissimi, noi siamo state
brave a sfruttare al meglio la battuta».
Sono arrivati tre punti importantissimi.
«Ci serviva una vittoria per dimostrare che la Rebecchi non è in crisi
e che tutte noi abbiamo voglia di fare bene».
La prima gara intera è valsa a Milena Stacchiotti il premio riservato
alla migliore in campo.
«Contro Civitanova avevo giocato bene un set, con Arzano ci ho messo
tutta la grinta che avevo in corpo e mi sembra di avere disputato tre
parziali di buon livello. Leo mi ha chiesto di mettere ordine in campo,
in altre occasioni non c’ero riuscita appieno, per fortuna è andata
meglio».
Anche al servizio, dopo un paio di errori all’inizio, hai fatto venire
gli incubi alla ricezione avversaria.
«Ero un po’ tesa e ho scelto di non forzare battendo da vicino. Poi ho
preso fiducia, iniziando a servire da lontano, come faccio di solito.
Ho poche occasioni per mettermi in mostra, con Arzano penso di averla
sfruttata al meglio».

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