La prima contraddittoria e sostanzialmente errata, la seconda pretestuosa e disarmante, queste le risposte della Cev sul mancato riconoscimento della qualifica di testa di serie alla
S’Orsola Asystel Novara.
La vicenda è lunga, ma semplice nella sua deludente conclusione.
Quando il G.M. novarese Massimo De Stefano ha saputo che l’Asystel non sarebbe stata testa di serie ha chiesto spiegazioni alla Cev, la Confederazione europea del volley con sede in Lussemburgo, ha contattato il dott. Arena, membro della Federazione italiana e vicepresidente Cev chiedendo lumi sulla vicenda. “Il dott. Arena e in un secondo momento, la dottoressa Sassi, che ringrazio per la disponibilità accordatami, si sono prontamente attivati e dalla Cev ci è arrivata una prima risposta a dir poco surreale” spiega De Stefano. In quella comunicazione si leggeva: “All’Italia (e quindi alla S’Orsola Asystel Novara ndr) non spetta la qualifica di testa di serie perché nell’edizione 2005/2006 non c’era nessuna squadra italiana qualificata ai quarti. E inoltre, vi segnaliamo che le richieste di chiarimenti non devono essere rivolte dai singoli club direttamente alla Cev, ma devono farsene carico le singole federazioni, che poi interagiscono con la Cev”. Avete letto bene: non c’erano squadre italiane ai quarti. Ma come? “E’ incredibile. L’anno scorso l’abbiamo vinta la Top Teams Cup, c’eravamo eccome nei quarti – incalza un incredulo De Stefano”.
A quel punto il G.M. ha inviato l’ennesima mail ad Arena chiedendo ulteriori spiegazioni. Qualche giorno fa è arrivata la seconda missiva dal Lussemburgo, sede della Cev, lunga, articolata, completamente diversa rispetto alla prima versione: la S’Orsola Asystel Novara non è testa di serie perché quest’anno all’Italia è stato dato un posto in più nella European Champions League e questo posto in più s’è “mangiato” il titolo di testa di serie che sarebbe toccato alla S’Orsola Asystel Novara. La Cev spiega così la decisione di far disputare alla S’Orsola Asystel Novara la prima fase eliminatoria con il minigirone in Portogallo: “L’articolo 2.5.2 del regolamento Cev assegna il titolo di testa di serie per la Top Teams Cup alle nazioni (fate bene attenzione al termine nazioni ndr) le cui squadre sono state escluse dalla European Champions League o le cui formazioni, benché avessero raggiunto ottimi risultati nella Top Teams Cup, non abbiano ottenuto la qualificazione alla European Champions League”. Questo vuol dire: “Visto che quest’anno all’Italia è stato dato un posto in più in Champions, non vi spetta il titolo di testa di serie in Top Teams Cup. E non si possono fare deroghe, perché la qualifica di testa di serie viene assegnata alla nazione e non alla squadra”. Quindi, benché la S’Orsola Asystel Novara abbia vinto la Top Teams Cup, all’Italia non spetta alcuna qualifica di testa di serie.
“Ho tanto l’impressione che la Cev, con questa risposta pretestuosa, si sia arrampicata sugli specchi” spiega De Stefano.
In prima battuta avevate pensato di non partecipare alla Top Teams Cup, perché poi avete cambiato idea? “Abbiamo dovuto fare buon viso a cattivo gioco. La nostra intenzione era quella di non giocare la Top Teams Cup, ma le sanzioni sarebbero state pesanti e la situazione avrebbe potuto incrinare i rapporti tra la Cev e la Federazione italiana”. “Saremmo stati esclusi per 2 anni dalle competizioni europee, oltre a ricevere una serie di sanzioni pecuniarie, ma soprattutto si sarebbe creata una situazione difficile da gestire a livello europeo e federale. Per evitare di creare un caso diplomatico che avrebbe potuto danneggiare la Federazione italiana, abbiamo deciso, nostro malgrado, di partecipare lo stesso”.
E così la S’Orsola Asystel Novara si gioca la qualificazione alla fase principale della Top Teams Cup in questo mini torneo a Trofa in Portogallo contro le bielorusse del Minchanka di Minsk, le irlandesi del Newbridge e le padrone di casa dell’Academico Trofa. La seconda fase, ovvero gli ottavi, vedranno di fronte la vincente del torneo di Trofa opposta alle serbe del Postar di Belgrado.