Sarah, Luciana e c., le belle storie del volley raccontate su Repubblica.it da Fulvio Bianchi
Autore: Lega Volley Femminile
27 Novembre 2009

Dalla rubrica Spy Calcio di Fulvio Bianchi su Repubblica.it

Lo sport più praticato dalle ragazze. E’ il volley. Giusto, quindi, che sia il Dream Team di mister Barbolini a stabilire tutti i record: ha fatto il vuoto, Europei inclusi. Verrà celebrato anche a Roma con il convegno “Le ragazze del 2010” (sottotitolo: quando la pratica sportiva può cambiare la vita), dove si parlerà di sport al femminile e non solo volley. Appuntamento giovedì 3 dicembre alle ore 10,30 al Palazzo Seminario. Saranno presenti il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, il sottosegretario Rocco Crimi, l’onorevole Mauro Fabris che è anche presidente della Lega pallavolo femminile, l’onorevole Giuseppe Moles che sta creando un’ associazione parlamentare “amici della pallavolo”. Per il mondo del volley, ci sarà il ct Massimo Barbolini e la Cardullo (volley), oltre alla Trillini (scherma) e alla Quintavalle (judo). Il volley racconta belle storie, come quella del “kinder garden” nei palazzetti (vedi Spy Calcio del 19 novembre). Oggi ne raccontiamo altre tre. Una squadra e due atlete. La squadra è l’MC Carnaghi Villa Cortese, il cui primo presidente, 30 anni fa, è stata Suor Carla. Quest’anno, da neo promossa, ha acquistato tre azzurre (Cardullo, Secolo e Aguero che ha appena lasciato la Nazionale), più Anzanello e l’argento olimpico Berg. Attualmente Villacortese è terza in classifica in serie A (quattro anni fa era in C-1). Con poco più di 1 milione pagano tutto il monte stipendi della squadra e puntano a vincere Coppa Italia, scudetto e qualificazione in Champions. Le due atlete giocano invece a Conegliano. Una è Sarah Pavan. Figlia di italiani emigrati nel 1942 da un piccolo paese vicino a Conegliano. Mamma e papà sono stati entrambi giocatori della Nazionale canadese negli anni ’70-’80: la loro partecipazione alle Olimpiadi di Mosca è saltata solo per colpa del boicottaggio imposto dagli USA. Sarah è un’atleta speciale perché ha ottenuto risultati straordinari sia a livello agonistico che a livello didattico. Era già una campionessa, infatti, quando si è laureata col massimo dei voti in biochimica all’Università del Nebraska (USA). Questa le ha permesso di ricevere nello stesso anno un doppio premio: come studente modello e come sportiva eccellente, cosa che per una canadese è sicuramente un’ impresa. Negli USA e in Canada, Sarah è molto popolare. L’Università dove si è laureata le ha fatto un’offerta per gestire la cattedra di insegnante valida per cinque anni: nel 2014 quindi potrebbe tornare in Nebraska e assumere il ruolo di docente universitaria. L’altra storia è quella di Luciana Do Carmo: una ragazza brasiliana con una vita difficile alle spalle, una vita vissuta nelle favelas. Suo fratello era un buon giocatore di basket ma la condizione sociale gravissima lo ha allontanato dallo sport, trascinandolo nel vizio e nel traffico della droga. Addirittura Luciana non sa se oggi sia ancora vivo. Quando è arrivata a Conegliano, più che le schiacciate o i filmati delle sue partite in Brasile, è stata la sua umanità a convincere la dirigenza a tesserarla. E non ne sono rimasti delusi, anzi. Quando sua mamma si è ammalata di tumore, ha accettato un contratto in Russia pur di procurare denaro per le cure mediche. Dalla Russa si è trasferita in Italia con il medesimo obiettivo, convincendo anche la madre a seguirla. Purtroppo non c’è stato nulla da fare e il destino ha voluto che la notizia che sua madre fosse in punto di morte le giunse poco prima di una partita. A quel punto Luciana decise di scendere comunque in campo, soffocando ogni emozione, esplosa in un pianto una volta conclusa la partita, vinta anche grazie ad una sua grande prestazione. Su queste due storie di vita, di umanità, di sport vissuto con gioia ma anche con dolore, la società di Conegliano farà un video sulle sue due atlete storia andando con la troupe in Brasile e Canada. Il volley è anche questo, merita di essere raccontato dal di dentro. La Lega femminile si sta attrezzando: vuole diventare più moderna, dinamica. Non può accontentarsi, il mondo della pallavolo, dei soldi (non molti) che arrivano dal contratto con Sky. Ci sono personaggi che devono uscire dall’ombra. Il momento felice del volley italiano è confermato anche dai tanti eventi che verranno organizzati nei prossimi anni: mondiale maschile nel 2010, mondiale maschile e femminile di beach volley nel 2011, europei femminili nel 2011 e mondiali femminili nel 2014. Un en plein di cui Carlo Magri, n.1 della Federvolley, può andar fiero.

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