Savino Del Bene Scandicci: il medico della Savino Del Bene e della Fiorentina, Jacopo Giuliattini

Autore: Lega Volley Femminile
10 Luglio 2014

Una società professionista se vuole tutelare il proprio patrimonio non puo’ prescindere da un ottimo staff tecnico e da un ottimo staff medico. La Savino Del Bene Volley e l’Acf Fiorentina calcio, per esempio, tra i suoi collaboratori hanno Jacopo Giuliattini, medico sociale di entrambe le società. Nato nel 75, laureato in medicina e chirurgia, specialista in medicina sportiva e traumatologia dello sport, collabora con vari centri di medicina a Firenze e sul territorio.

Jacopo Giuliattini cosa vuol dire fare il medico sportivo di una squadra professionista?
“Per me vuol dire garantire per prima cosa la tutela sanitaria di un gruppo di atleti professionisti, cercando di gestirne lo stato di salute. Senza dimenticare l’importanza di saper lavorare all’unisono con i vari componenti dello staff con i quali vanno decise strategie e programmi”.

Cosa ci vuole per essere un atleta da Serie A?
“Innanzitutto fare l’atleta di serie A è un lavoro dispendioso dal punto di vista dell’ impegno e della dedizione allo sport. L’ atleta di Serie A deve sapersi gestire dentro e fuori dal campo, deve curare i dettagli e mettersi ed essere messo nelle condizioni per rendere al meglio. La salute fisica e mentale ovviamente sono determinanti a tale scopo per stare ai massimi livelli. Oltre al talento sportivo chiaramente.”

Chi decide se un giocatore puo’ o non puo’ scendere in campo?
“La risposta è complessa. Il parere del medico e dello staff ovviamente è determinante, fermo restando che l’ ultima parola spetta all’atleta, una volta che il medico ha chiarito gli eventuali rischi in situazioni borderline”.

Lo abbiamo già detto, oltre al volley, cosa segui?
“Prevalentemente seguo il calcio. Da 12 anni faccio parte dello staff dell Acf Fiorentina dal settore giovanile fino alla prima squadra, oltre ad aver seguito anche altre società dilettantistiche”.

Che differenza c’è’ tra seguire la Fiorentina e la Savino Del Bene?
“Da un punto di vista medico già seguire i maschi o le femmine è già differente, in più nei due sport cambia la prevalenza di determinati infortuni e la tipologia degli allenamenti. Nel calcio con il contatto fisico aumentano gli infortuni di tipo traumatico e le lesioni muscolari che rappresentano una larga percentuale degli infortuni totali, nella pallavolo sono prevalenti le patologie da sovraccarico tipo le tendiniti sopratutto a carico di spalla e ginocchio mentre le lesioni muscolari sono di gran lunga minori”.

Per essere un medico di squadre da Serie A, devi essere un medico da Serie A?
“Per essere un medico di Serie A bisogna prestare attenzione alle esigenze del l’atleta curando tutti i dettagli; sapersi rapportare a tutto il resto dello staff sia sanitario che tecnico con il rispetto dei ruoli, avendo come obiettivi i primari la salute del l’atleta mettendolo in condizione di poter rendere al meglio”.

C’è un atleta che in questi anni di carriera ti ha impressionato per il suo recupero?
“Non ci sono atleti in particolare che mi hanno “stupito”, spesso ho visto atleti con lo stesso infortunio recuperare chi prima o chi dopo ma quello può dipendere da vari fattori sopratutto genetici. Mi ha stupito semmai la volontà e il non abbattersi mai di alcuni atleti particolarmente sfortunati che non hanno mai mollato e si sono sempre “rialzati”.

Il ricordo più bello e quello più doloroso della tua carriera.
“Più che ricordo più ti posso dire che provo soddisfazione quando un atleta ti manifesta la sua fiducia e la sua stima anche a distanza di tempo, il che vuol dire che hai lavorato bene ed hai lasciato in qualche modo il segno. Il ricordo più doloroso è aver saputo che un ragazzo che ha dovuto smettere di giocare per problemi di salute una volta arrivato ad alti livelli”.

In conclusione se sei bravo con i piedi come Giuseppe Rossi o con le mani come Daiana Muresan non puoi fare a meno di un bravo medico, ecco perché la Savino Del Bene ha voluto Jacopo Giuliattini nel suo staff.